Destra o sinistra? dilemma dislessico

Un dilemma rimasto irrisolto per almeno 15 anni.

Sapevo esattamente la direzione che dovevo prendere, ma se avessi dovuto nominare “destra o sinistra”, iniziava il panico.

Se qualcuno mi avesse chiesto: “dove devo andare?”

Evitavo di nominare la direzione e usavo la segnaletica “a mano”.

Con Papà in auto: “da dove devo andare?”

Io (con fare serio): “di la!”

Papà: “non sai dire destra o sinistra?”

Me ne vergognavo, dovevo assolutamente porre rimedio, perché queste situazioni si facevano sempre più imbarazzanti.

In questo “gioco della destra e la sinistra” mio padre è stato un pò mio complice.

Dovete sapere che la dislessia ha anche una percentuale di fattore genetico, quindi in qualche modo anche mio padre doveva essere stato “bello incasinato” quando era piccolo.

Mi consigliò una strategia:

“Benedetto! È semplice! La destra è la mano con cui mangi!”

Pensai: “Ma si, ha ragione! Come ho fatto a non pensarci prima?”

In realtà non ci pensai prima perché non me ne fregava assolutamente niente delle etichette.

Da allora ho dovuto fare un allenamento.

Quando dovevo nominare la direzione a qualcuno, facevo tutto un ragionamento a mente:

Pensavo: “Allora, “di la” è in direzione della mano con cui mangio, la mano con cui mangio è la destra, quindi è destra”

oppure:

“allora, questa è più difficile, se “di la” è la direzione opposta rispetto alla mano con cui mangio, e la mano con cui mangio è la destra, allora sarà sinistra!”

Per la destra era più facile, invece per la sinistra dovevo rifare un controllino rifacendo il calcolo per essere sicuro.

All’inizio ero lento in questo gioco, poi con il passare del tempo sono diventato sempre più veloce, ho acquisito bene la scorciatoia mentale che arriva alla soluzione.

Mentre prima facevo riferimento sempre alla mano destra per trovare la direzione, oggi ho fatto pace con la mano sinistra ed ho stipulato un patto con lei:

“ti dichiaro MANO SINISTRA!, quella che non serve a un cazzo! Però da oggi mi dirai la direzione!”

Ecco perché oggi a scuola tra i metodi compensativi per la dislessia è previsto “più tempo a disposizione per le prove scritte”. Perché immaginate voi quanto tempo si perde ad utilizzare le strategie mentali alternative!

Benny Fera
Psicologo dislessico e Autore

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Libri:
Il bambino dimenticato
Come viviere da dislessico
La scuola dei miei sogni
Dislessia: quale scuola?
Ti ho lasciato un bacio in stazione
Benny fuori classe

3 pensieri riguardo “Destra o sinistra? dilemma dislessico”

  1. 😅 comprendo perfettamente… Anche se io so esattamente qual è la destra e la sinistra, ma prima di pronunciare la parola ho un micro-attimo di pausa (non si accorge nessuno) ma in quel nano secondo è come se dovessi resettare qualcosa… Non so dirti che ragionamento faccio, ma qualcosa elaboro di sicuro… 😁 e poi dicono che la vita è facile 😜
    Buona serata 😘

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