La società odierna esiste per la necessità di creare ordine, ma siamo finiti per creare etichette.
Molti di voi conoscono la mia storia attraverso il mio libro.
Il mio passato mi ha portato a creare nella mia mente delle profonde riflessioni sulla scuola.
La scuola ha segnato molto la mia vita e se per un periodo lungo della mia vita ho scelto di rimuovere la sofferenza, oggi mi schiero in prima linea ad affrontare il mio dolore ed a voler parlare a gran voce di quanti di noi da questa società sono esclusi.
Il primo colpo che ci è stato inflitto è il voto.
Posso immaginare che il voto sia nato per avere un metro su cui regolarsi per poter migliorare le proprie prestazioni.
Purtroppo per noi il voto è diventato un mezzo di discriminazione tra più o meno bravi.
Il voto è diventato un giudizio che spesso diventa pesante da sopportare per alcuni di noi che non sono proprio tagliati per la scuola, come oggi succede con i DSA.
Per alcuni di noi il voto è diventato un marchio che ci portiamo dentro a vita, che ha condizionato il rapporto con gli altri, facendoci credere inferiori, ed ha condizionato il rapporto con la nostra famiglia facendoci sentire la pecora nera.
Tutto questo non è vero!
lo ripeto
TUTTO QUESTO É FALSO!!!
Ci vogliono far credere che ci sono più o meno bravi e non è vero perché ognuno è su questa terra per un motivo.
NON É VERO che la scuola è importante.
La scuola è importante per alcuni, per quelli che sono fatti per memorizzare nozioni e portarle con se come bagaglio culturale.
Ma abbiamo lasciato nessuno spazio all’immaginazione e la creatività.
Senza Creatività non abbiamo un bel nulla da tramandare alle generazioni successive.
Senza creatività non abbiamo un bel nulla da insegnare nelle scuole.
La società si è appiattita verso un giudizio che può essere positivo o negativo.
Adesso parlo per tutti quelli che hanno fallito a scuola, che si sentono insicuri, che il giudizio degli altri li ha segnati profondamente, che non sono mai convinti delle loro idee perché si sentono “diversi” dallo standard.
Cari amici miei, ALZATE LA VOCE, tirate fuori le vostre idee, i vostri sogni, le vostre visioni e realizzate.
Ricordate che non ci sarà nessuno a dirvi bravo, ANZI, vi diranno “ma che fai?”
Perché tutti hanno paura di ciò che non esiste
ma solo noi abbiamo il coraggio di metterlo in pratica.
Benny Fera psicologo dislessico e autore
I miei libri:
Il bambino dimenticato (autobiografico)
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