Sono laureato e sbaglio ancora le doppie

Si pensa ingenuamente che chi non è andato a scuola sia necessariamente un somaro, ma come la mettiamo con un laureato che ha ancora difficoltà nella grammatica?

se non vai a scuola cosa farai da grande?

“Se non vai a scuola resterai un asino!”

Sento ancora queste frasi che mi ronzano nella testa. Frasi che mi dicevano quando ero piccolo ed a scuola non ci volevo andare.

Sento ancora genitori che pensano che la scuola sia l’unica soluzione all’apprendimento dei propri figli, senza rendersi conto di andare avanti solo per stereotipi e pregiudizi.

Vorrei approfondire questo argomento perché mi riguarda da vicino.

Sono laureato in psicologia quindi ho fatto:

  • 5 anni di elementari
  • 3 anni di scuola media
  • 6 anni di liceo (bocciato un anno)
  • 9 anni di università (3 anni fuori corso)

A rigor di logica tutti questi anni di scuola dovrebbero essere sufficienti per “imparare”.

Ebbene per me non è stato cosi, perché ancora oggi:

  • non so le tabelline
  • a volte faccio confusione su dove mettere le doppie
  • spesso non so dove si mette l’apostrofo
  • sbaglio i tempi dei verbi
  • ho ancora dubbi so come si scrivono alcune parole

Troppo facile sarebbe dire: “Sei un asino! che c’entra la scuola!

Se fossi stato un asino (sebbene l’asino sia un animale molto intelligente nel suo ruolo di asino) non sarei riuscito a realizzare quello che ho fatto oggi:

Tutte attività che ho svolto al di fuori del contesto scolastico, semplicemente perché non esistevano.

Come ho fatto io a raggiungere certi risultati?

non certo grazie alla scuola!

Anzi!

La scuola mi ha lasciato solo un grande fardello di ansia, bassa autostima e depressione.

Ho dovuto cercare da solo la mia strada, ad esempio ho scoperto di essere molto creativo e bravo nell’improvvisazione

Ho scoperto che il mio modo di scrivere libri è molto emotivo, fluido e alla portata di tutti. Di sicuro mi sono fatto aiutare nella correzione della grammatica da “professionisti delle lettere”.

Ho scoperto di avere un grande capacità nella comunicazione e senso dell’ironia tanto da risultare coinvolgente durante le mie conferenze.

Queste sono solo alcune delle qualità che ho dovuto scoprire da me.

Allora chi è il ciuccio?

il termine somaro è solo una scusa per etichettare un bambino dove la scuola ha fallito.

La scuola ha fallito la sua missione di insegnare, perché non si può insegnare a tutti la stessa cosa.

Ognuno ha le sue qualità e ogni individuo dovrebbe essere messo nelle condizioni di evolversi.

Mi rivolgo a tutti i genitori che hanno paura se il proprio figlio non vuole andare a scuola o prende brutti voti.

Mi rivolgo a tutti gli insegnanti che credono fortemente nell’insegnamento.

L’insegnamento tutt’ora nella maggior parte delle scuole è antiquato e pretende di usare lo stesso metodo e lo stesso metro di giudizio per tutti.

Ebbene specificare che ci sono individui più portati per le lettere e per i numeri e che quindi non hanno difficoltà nell’apprendimento di tipo scolastico, ci sono individui invece più portati per la creatività, una materia che a scuola non esiste, ci sono individui più portati per il movimento che un giorno potrebbero diventare dei grandi atleti.

Vi prego di guardare oltre gli stereotipi e i luoghi comuni.

non esistono i ciucci esistono bambini con diverse abilità.

Purtroppo per i bambini, per loro esiste solo una possibilità nella loro unica infanzia e adolescenza e cioè quella di andare a scuola! (sebbene esista l’educazione parentale)

Se sei un genitore che segue il mio blog riconosco il fatto che hai già aperto la tua mentalità al fatto che la scuola non è l’unica soluzione, l’obiettivo di questo articolo è quello di arrivare a quei genitori ed insegnanti che ancora sono convinti che la scuola sia l’unica e indiscutibile soluzione.

Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

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