Un bambino sensibile in classe non apprende

Nel DSA la distrazione è solo un tentativo di fuga!

Mi hanno definito in molti modi diversi

“É tutto speciale”

“É molto sensibile”

Da bambino mi faceva arrabbiare davvero sentirmi dire che ero troppo sensibile, mi faceva pensare a una fragile femminuccia delle favole.

Eppure non si poteva definire altrimenti…

Ricordo che spesso in classe mi isolavo, cercavo di nascondermi, spesso non riuscivo nemmeno a rispondere alle domande più semplici perché ero come “bloccato”.

Cosa succedeva?

Non sono io ad essere strano, la sensibilità, come caratteristica, esiste e viene chiamata più tecnicamente “ipersensibilita” o ancora Highly Sensivite Person (persone altamente sensibili).

Questa caratteristica riguarda ovviamente sia bambini che adulti.

Si tratta di una spiccata sensibilità dei 5 sensi:

  • sensibilità agli odori sviluppata
  • sensibilità al contatto sulla pella
  • sensibilità agli stimoli visivi 
  • sensibilità agli stimoli uditivi
  • sensibilità ai sapori

Queste persone sentono più forte rispetto alla media.

La caratteristica che io ritengo più interessante ed importante ritengo che sia l’empatia.

Empatia vuol dire percepire le emozioni delle altre persone.

Purtroppo questo non sempre è un bene, in quanto spesso le emozioni delle altre persone non sono buone e ci si appiccicano addosso anche senza che noi lo vogliamo.

Per entrare nello specifico, immaginiamo una situazione del genere in classe:

La maestra è nervosa, stanca e il bambino altamente sensibile lo capisce dal volto, dal tono della voce, dai gesti.

Non c’è bisogno che l’insegnante dica esplicitamente di essere nervosa e stanca, il bambino sensibile (caratteristica del DSA) lo sente!

Il bambino dislessico è anche molto sensibile e di farà carico dello stato d’animo dell’insegnante.

Si sentirà preoccupato, diventerà nervoso anche lui e si sentirà sotto minaccia.

In qualche modo questo bambino vorrebbe andare via per sottrarsi alle brutte sensazioni, ma non può perché è in classe a far lezione.

Il bambino entra in protezione, la minaccia mette in funzione il cervello rettiliano.

Il cervello rettiliano è la parte più antica del nostro cervello, la parte che ci aiuta a difenderci.

Quando il bambino si sente in pericolo, entra in funzione questa parte del cervello.

Quando il cervello rettiliano è attivato, nessun altra parte del cervello entra in funzione.

Si mette in atto una sorta di protezione “attacco o fuga”.

Le condizione in cui si lavora in classe, lo stato d’animo degli alunni e dell’insegnante, sono molto importanti.

Una classe caotica, problematica, un’insegnante nervosa, ansiosa, stanca, sono tutti fattori che hanno un potente effetto sui bambini sensibili.

Spesso si dice “il bambino è distratto, sembra in un altro mondo”

Ebbene quella distrazione non è altro che un tentativo di fuga.

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1 commento su “Un bambino sensibile in classe non apprende”

  1. È caratteristica anche dei bambini ad alto potenziale cognitivo, comunemente detti Plusdotati. Mia figlia di quasi 4 anni lo è. Ha i sensi amplificati, ipersensibile, iperempatica. Ovviamente ciò comporta anche una serie di situazioni non troppo armoniose ma è cosi e la si accetta e si cerca di andarle incontro. Ma la società specialmente quella di oggi, piatta nei riguardi dei sentimenti e delle emozioni fa fatica a comprendere e giudica soltanto perchè è più facile condannare ciò che non si conosce piuttosto che avere quella piccola curiosità di andarsi a informare e ragionare su…ecco anche oerchè il rapporto con la materia è strettamente collegata al rapporto che si ha con l insegnante. Sono bimbi che pensano prima col cuore e poi con la mente…strano vero? Nel 2019 ancora esiste qualcuno che prova più emozioni del dovuto…questa sua caratteristica piuttosto non viene compresa da tutti e a volte sentirsi dire frasi stupide..beh fa rabbia..
    Un caro saluto.
    Vienimi a trovare sul mio blog. Parlo proprio di plusdotazione e ipersensibilità

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