La scuola è entrata in casa

Questa scuola è cosi grande che ha perso il suo ruolo educativo, ed è diventata una grande fabbrica.

Questa scuola pubblica, lascia le sue tracce anche in famiglia.

Ho raccontato nel libro “il bambino dimenticato” che spesso non avevo il tempo per vivere.

6 ore di scuola più il pomeriggio passato a cercare di fare i compiti, non mi lasciavano spazio per altro.

Non avevo molta scelta, “dovevo” andare a scuola e “dovevo” fare i compiti, anche i miei genitori erano molto rigidi su questo.

La scuola aveva preso possesso di me e della mia famiglia.

Ho sempre pensato che fosse colpa mia:

“sono ciuccio quindi devo impegnarmi di più” era questo che mi dicevo e ne ero convinto.

Pensavo fosse solo un mio problema.

Oggi mi accorgo che la maggior parte dei genitori che mi segue, sono nella stessa situazione.

Eppure le conoscenze sui DSA sono aumentate, di sicuro abbiamo posto rimedio sul fatto di riconoscere questi bambini non come ciucci e svogliati, ma come DSA.

I vantaggi sono che i bambini hanno diritto alla diagnosi, al PDP, ai metodi compensativi e dispensativi.

Gli svantaggi sono:

  • La diagnosi fa sempre pensare ad una malattia, quindi chi non conosce il problema avrà sempre un dubbio.
  • Il PDP nella maggior parte dei casi non viene rispettato ed il genitore è costretto a diventare avvocato, andare a scuola e far rispettare i diritti del figlio.
  • I metodi compensativi e dispensativi, oltre e non essere sempre applicati a volte non vengono accettati nemmeno dallo studente con DSA.

Oltretutto i compiti a casa, che dovrebbero essere in quantità minore, secondo il PDP, spesso sono sempre della stessa quantità e lo studente passa tutto il pomeriggio sui libri.

Questo articolo fa riferimento alle testimonianze dei genitori che tutti i giorni mi scrivono ed esprimono la loro sofferenza.

Bambini con l’autostima a terra sono all’ordine del giorno.

Il mio blog è dedicato al disagio scolastico, ai diritti dei bambini, porta la testimonianza del libro “il bambino dimenticato”, quindi mi sembra abbastanza scontato che le persone che si avvicinino a me, stiano vivendo la stessa mia esperienza.

So che ci sono casi positivi e ben riusciti di inclusione scolastica e di scuole molto ben funzionanti per quanto riguarda i DSA, ma a me non interessa raggiungere il consenso di tutti, se stanno bene io sono felice per loro.

A me interessa aiutare quei bambini che solo nel mettere piede a scuola stanno male.

Quei bambini che non hanno più tempo per vivere perché devono fare i compiti.

Quei bambini che hanno l’autostima a terra e gridano ai propri genitori: “perché mi hai fatto nascere!”

“se la vita fa cosi schifo perché mi hai fatto nascere” è una frase che usavo spesso anche io verso i miei genitori.

Questa scuola è cosi grande che ha occupato la libertà di molti bambini.

Questa scuola è cosi grande che ha contaminato anche le menti dei genitori.

Questa scuola è cosi grande che ha perso il suo ruolo educativo, ed è diventata una grande fabbrica.

Quanto ha preso la scuola della tua vita familiare?

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Articolo scritto da Benny Fera, psicologo dislessico e autore.

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2 pensieri riguardo “La scuola è entrata in casa”

  1. Grazie Valeria per il tuo commento ! Molte persone non sanno nulla dei disagi che la scuola può creare .. per alcuni tutto fila liscio .. per altri è un vero incubo… per me è importante mettere in luce questo disagio

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