Come stai studiando i DSA?

Un appello a tutti gli addetti ai lavori sui DSA

In questo articolo voglio fare appello ai miei colleghi psicologi che si occupano di Disturbi Specifici di Apprendimento.

Ma è rivolto anche a logopedisti, insegnanti, tutor DSA.

Insomma a tutti quelli che si occupano di disturbi di apprendimento.

Dove stai studiando questo problema?

La maggior parte dei professionisti che si occupano di DSA, sono spesso alle prese con la teoria.

Sono persone molto ben preparate teoricamente e credono di poter affrontare il problema solo con la teoria e gli strumenti tecnici che molti libri offrono sull’argomento DSA.

C’è solo un piccolo grande problema!

Senza cuore non vai da nessuna parte!

Non sto accusando i colleghi di essere senza cuore.

Sto dicendo che spesso ci lasciamo abbagliare dai titoli.

Siamo portati a pensare che studiando molto la teoria e prendendo buoni voti all’università, possiamo fare un lavoro con i bambini.

Assolutamente non è cosi!

Prima di lavorare con i bambini DSA, devi sapere bene come pensano, cosa provano.

Devi conoscere le caratteristiche emotive ed empatiche del bambino, altrimenti non riuscirai ad avvicinarti nemmeno di un millimetro.

“chi si somiglia si piglia” si dice spesso, ma esiste anche il detto “gli opposti si attraggono”

io credo più al primo.

Credo che il lavoro con i DSA dovrebbe essere svolto da un altro DSA, cioè con la stessa forma mentis, con lo stesso stile cognitivo di elaborazione.

In questo caso mi rivolgo ai genitori: non vi lasciate abbagliare dalle etichette.

La preparazione di un professionista non è indicatore di una buona riuscita.

Scegliete chi parla con il cuore, quelle persone a cui brillano gli occhi, quelle persone che hanno la sensibilità a fior di pelle, solo queste persone potranno far sentire a suo agio vostro figlio.

I genitori spesso sono i più preparati sull’argomento DSA, se non fosse per il fatto che pensano che “la memoria a breve termine” sia una memoria corta!!

La memoria a breve termine è solo un processo durante la fase di memorizzazione che dura pochi secondi (di qui il nome “breve termine”), il fatto che si chiama “a breve termine” non vuol dire che sia più corta, ma è soltanto un passaggio per arrivare alla memoria a lungo termine

Tutti abbiamo la memoria a breve termine, non solo i DSA!

i DSA fanno più fatica a memorizzare concetti espressi in maniera astratta con le lettere e i numeri, diversamente se proviamo con immagini e schemi, la sua memoria funzionerà benissimo!

Un libro consigliato per capire a fondo il vissuto emotivo del DSA è sicuramente “il bambino dimenticato”.

Un libro scritto da uno psicologo dislessico che ha saputo colpire al cuore oltre che alla mente

Clicca qui per vedere il libro

Il bambino dimenticato Benny Fera

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