Proprio ieri parlavo con una mia collega.
Quando incontro una persona che la pensa come me sul mondo della scuola scatta subito l’idea “chissà probabilmente anche lei era ciuccia a scuola…”
La mia collega mi parlava molto di sofferenza e ansia durante i suoi anni scolastici.
Con mia grande sorpresa ho scoperto che lei, al contrario mio era molto brava a scuola, sempre voti alti e laureata con il massimo dei voti.
Mi sono chiesto come mai una persona con ottimi risultati scolastici dovesse vivere con ansia questo percorso.
Mi ha spiegato che per lei è stata davvero dura affrontare l’ansia delle interrogazioni, ne ha pagato le spese a livello di stress e ansia.
Ad un certo punto si è guardata allo specchio e si è detta “sono distrutta, sono dimagrita solo per prepararmi alle interrogazioni, ma perché la scuola dev’essere cosi brutta?”
È stato sconvolgente per me scoprire qualcosa del genere.
Ho capito che non sempre è come appare.
Anche chi è molto bravo a scuola può nascondere uno stato di sofferenza.
Mi ha spiegato che l’ansia deriva anche dal fatto di voler mantenere un certo standard di voto.
Sbagliamo a pensare che per alcuni la scuola sia facile.
Pur essendo la più brava della classe, ha dovuto portare questo enorme fardello per tanti e tanti anni!
Ma ne è valso davvero la pena?
In un certo senso si, perché lei ha sviluppato una certa sensibilità verso i giovani e la loro sofferenza.
Ha capito che gli studenti hanno bisogno di essere ascoltati e capiti.
Ci tiene al rispetto della persona!
Per lei viene prima la persona e solo dopo la prestazione!
Di certo la mia collega ancora oggi lotta perché il sistema scolastico cambi e ha dichiarato che non è facile stare a contatto con il sistema scolastico anche come psicologa.
Spesso deve confrontarsi con insegnanti oppositivi.
Con genitori che tendono a demandare l’educazione dei figli.
Tutti i giorni deve fare i conti con la sofferenza dei ragazzi nel suo lavoro.
Non è facile prendersi questo carico ed io voglio farle i miei complimenti!
Vi lascio di seguito il link del suo blog: Cristina Minotti e il suo progetto #ilsorrisonellostudio
Benny Fera
Psicologo e Autore
Il bambino dimenticato
Come viviere da dislessico
La scuola dei miei sogni
Dislessia: quale scuola?
Ti ho lasciato un bacio in stazione
Benny fuori classe
Ciao, condivido in pieno la tua riflessione. Lavoro nelle scuole da più di 15 anni e so bene quanto le aspettative degli altri, la sindrome dell’impostore e tante altre dinamiche possano creare ansie e sensi di colpa insormontabili. Sensibilizzare gli adulti a queste tematiche è un primo importantissimo passo per affrontarle.
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Grazie Sarà! Sono pienamente d’accordo con te
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Per chiunque la scuola potrebbe essere bella, è l’insegnante che fa la differenza. Se insegna bene e contribuisce a far nascere il desiderio è la voglia di sapere… senza mortificare, ma anzi incoraggiando, allora andare a scuola è bello!
Tutto il resto, fa schifo!
I miei figli che hanno bei voti, sono destabilizzati da atteggiamenti insensibili e arroganti di alcuni prof. Tanto che alcune materie gli diventano “antipatiche” 🙄
Questo, da madre dislessica che ha avuto seri problemi a scuola, mi fa montare una rabbia 😡
Andrò a vedere il blog della tua amica e grazie per tutto 🙏😘
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