La formazione insegnanti sui DSA deve essere fatta dai dislessici.

La testimonianza di un ragazzo che ritorna nelle scuole dopo tanti anni di sofferenza

La prima volta è stata una fortissima emozione.

Io, che da studente ero il più asino della classe, se non di tutta la scuola, mi ritrovavo a fare formazione sui DSA davanti a 200 insegnanti.

Ricordo esattamente cosa mi è successo quel giorno.

Mi si è svuotata la mente, balbettavo, mi tremavano le gambe … insomma avevo paura.

Quegli insegnanti li di fronte a me, non mi avevano mai fatto nulla di male, ma erano il simbolo di una figura che ha segnato la mia vita in maniera molto negativa.

Io e gli insegnanti eravamo due mondi a parte.

Da studente avevo il quaderno sempre pasticciato e in disordine, non seguivo la lezione e disturbavo la classe;

Gli insegnanti pretendevano esattamente l’opposto, quello che io non riuscivo a dargli: “uno studente modello”.

Una lotta infinita che ho perso per circa 20 anni della mia vita.

Oggi mi sento di poter dire che la mia rivincita è arrivata.

Tutto è cominciato per un desiderio di risollevarmi dal letame stantio in cui mi ero immerso.

Autostima a terra, ansia, depressione e attacchi di panico, si sono trasformati in una forza devastante quando a 30 anni ho scoperto di essere dislessico.

Ho studiato tantissimo questo fenomeno dei DSA.

Quando ho capito che il problema non sono i DSA, ma la scuola e i suoi metodi, sono passato allo studio della pedagogia, che mi ha aperto la mente su quella che dovrebbe essere la vera “educazione”.

Non ho perso tempo, volevo che la verità balzasse agli occhi di tutti.

Il libro “Il bambino dimenticato” esprime l’essenza del mio pensiero e della mia esperienza.

Oggi questa verità è quanto mai preziosa, tanto che anche la scuola stessa ha capito quanto è importante fare formazione e sensibilizzazione sull’argomento DSA.

Non serve la teoria in questo caso.

Servono metodo e buon cuore.

Quel giorno davanti a 200 insegnanti ero in completo imbarazzo e sapevo che non stavo dando il meglio di me.

Mi sono fermato, e sono stato sincero dicendo: “Scusate, sono molto emozionato, in realtà dentro di me vive una grande paura verso la figura dell’insegnante, che oggi sta prendendo il sopravvento”

Da quel momento in poi mi sono sciolto, perché ho lasciato fluire la mia paura, le mie emozioni, mi sono messo completamente a nudo nel raccontare la mia esperienza.

Non è facile, la paura è quella di essere giudicati e criticati.

Ma qualcuno deve pur farlo.

Qualcuno deve avere il coraggio di parlare di questa cruda verità

Lo faccio a nome di tutti quegli studenti che oggi soffrono la scuola a causa della dislessia

Per organizzare un evento presso la tua sede compila il modulo qui sotto

Benny Fera
Psicologo e Autore de Il bambino dimenticato

Altri libri di Benny
Il potenziale DSA
Come vivere da dislessico
La scuola dei miei sogni
Dislessia: quale scuola?
Ti ho lasciato un bacio in stazione
Benny fuori classe

Rispondi