Piange in silenzio: difficile il ritorno a scuola per i DSA

Sono fortemente scosso dalla situazione attuale che stanno subendo i ragazzi al ritorno a scuola.

In particolare per molti ragazzini dislessici la didattica a distanza è stata una toccasana.

Quando sai che i tuoi tempi vengono rispettati e non ci sono pressioni dall’esterno, il concetto di studio diventa più rilassante.

Come è successo ad alcune mamme che mi hanno scritto.

Una mamma riferisce che il proprio figlio alla fine dell’anno scolastico precedente, ha ricevuto la migliore pagella di sempre, risultati ottenuti grazie al lockdown e alla didattica a distanza.

Pare che gli alunni con DSA, in questo caso hanno modo di usufruire finalmente del pc, attraverso il quale si sentono più abili, inoltre vengono rispettati i loro tempi, in questo modo possono meglio gestire la didattica.

Questa mamma riferisce che il figlio che fino a quel momento aveva ottenuto ottimi risultati ed era sereno, al momento dell’inizio dell’anno scolastico in presenza, è scoppiato in lacrime.

Così è stato anche per un’altra mamma che riferisce che il proprio figlio ha pianto 3 volte nei bagni.

Sono sgomento e affranto da questa situazione, perchè non riusciamo a vedere la sofferenza dal punto di vista del bambino.

Come adulto siamo portati a credere che il pianto di un bambino sia sempre un capriccio, ma dobbiamo iniziare a comprendere quando si tratta di sofferenza e iniziare a prendere sul serio questi segnali.

Molto spesso si pensa che con l’abitudine il bambino possa “accettare” il fatto di stare in classe, ma non è così per tutti i bambini.

Per una buona fetta di studenti, la scuola è un vero e proprio carcere, e non posso esimermi dal dire che è stato cosi anche per me.

Mi fa sgomento ancora di più il fatto che il mondo della scuola impettita dall’alto non riesca ad ascoltare questa sofferenza, spesso con la rigidità o con un atteggiamento di sufficiente si tende a dire “tutto passerà”.

Ma niente passa, al massimo ci si adatta a questa costante sofferenza.

Lotterò affinché la voce dei bambini venga ascoltata e mi farò fa portavoce di questo.

Ancora oggi ci sono bambini che a scuola soffrono solo al pensiero di stare chiusi, tra tanta gente e sopratutto sotto la pressione costante di un’insegnante.

C’è bisogno di empatia, di comprensione e di delicatezza, molto difficile da creare in un’ambiente cosi eterogeneo come la scuola.

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Benny Fera
Psicologo dislessico e autore de “il bambino dimenticato

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3 pensieri riguardo “Piange in silenzio: difficile il ritorno a scuola per i DSA”

  1. Ciao, io sono una ragazza sotto i 40.
    Comprendo benissimo il dolore di essere presi in giro, xke non sai leggere, sei lenta/o a scrivere, ma perché leggi da dx a sx? O da sotto in sopra?? Sei mongolo/a.
    Orribili queste parole, purtroppo la dislessia ho capito di averla sono più serena ma solo xke ho capito di non essere sola.
    Bravi

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