Il pensiero di un bambino con una diagnosi

Mi chiedo spesso come fa un bambino con una diagnosi sulle spalle a non sentirsi malato!

É una domanda che mi è venuta in mente durante un evento che ho tenuto a Bari in cui ho parlato della dislessia ed ho presentato il libro il bambino dimenticato

Ho visto bambini spaventati, con la faccia quasi rassegnata, ma con il cuore pieno di voglia di vivere e di divertirsi.

Anche se spesso i genitori fanno di tutto per far capire al figlio che una diagnosi di DSA non vuol dire essere malati!

Ci sono insegnanti molto sensibili che cercano in tutti i modi di non far pesare questo peso sui bambini diagnosticati DSA.

Ma come fate voi a stare nella testa di un bambino?

Come fate a convincere quel bambino che è stato portato a fare dei test cognitivi e che tutti i giorni viene deriso dai compagni?

Questi bambini non sono stupidi ed andando per logica capiscono che diagnosi = malattia.

Se cercate sul dizionario la parola diagnosi troverete: “la determinazione della natura o della sede di una malattia in base alla valutazione dei sintomi.”

Diagnosi è un termine usato in medicina per categorizzare una malattia in base ai sintomi.

Per quanto riguarda il disturbo di apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia) non parliamo di sintomi ma di caratteristiche.

Infatti il mondo scientifico non ha riscontrato assolutamente nessuna lesione e nessuna disfunzione in questi soggetti.

Tutto funziona correttamente, ma diversamente dal normolettore.

Durante la lettura una persona con DSA utilizza aree diverse del cervello, le aree dedicate alle immagini.

Per quanto il soggetto si sforzi di leggere le lettere, cercherà sempre di trasformare le parole in immagini, quindi doppia fatica.

Il mio obiettivo è quello di eliminare dalle spalle dei bambini quest’ombra di ospedalizzazione.

L’idea è quella di non dire ad un bambino che ha bisogno di una diagnosi per essere aiutato!

L’idea è quella di cambiare il modo di insegnare in modo da smettere di produrre diagnosi!

É importante per me diffondere una giusta informazione riguardo i disturbi di apprendimento.

Faccio questo attraverso gli eventi dal vivo in cui racconto la mia personale testimonianza con la dislessia e porto alla luce tutti gli studi che ho fatto da psicologo per fare finalmente chiarezza sulle potenzialità del cervello DSA

Contattami per organizzare un evento nella tua scuola o nella tua associazione.

Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

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Il ruolo del bambino nella famiglia

Con mio grande piacere ieri ho partecipato ad un seminario dal titolo

“LA VOCE DEI BAMBINI IN TERAPIA FAMILIARE”. Continua a leggere “Il ruolo del bambino nella famiglia”

4 consigli per genitori disperati

Qualche consiglio per i genitori che si trovano i difficoltà con i propri figli

“Sono una mamma di un bimbo dislessico che ce la mette tutta con la scuola, ma gli insegnanti ci stanno rendendo la scuola un incubo. Mi fa male vedere lottare un ragazzino e avere poca soddisfazione del lavoro che fa. Purtroppo non riesce a ottenere buoni risultati. Ho paura che prima o poi molli…”

“Ho acquistato il suo libro “Il bambino dimenticato” perché pare che mio figlio abbia dei campanellini d’allarme che fanno pensare alla dislessia. Lui ha 6 anni, odia la scuola. Vorrei evitargli il supplizio della scuola, so che lei può capirmi, per lui è un tormento…”

Ho voluto riportare un paio di messaggi che due mamme mi hanno mandato per esprimere il disagio dei loro figli a scuola.

Sono questi i messaggi che mi fanno più male.

Sono queste le persone per cui io ho aperto il mio blog e per le quale faccio il mio lavoro da psicologo.

Non è facile essere di aiuto in questi casi, lo ammetto.

Conosco profondamente cosa vuol dire odiare la scuola con tutte le forze.

Proprio per questo ho voluto scrivere il bambino dimenticato, la voce di un bambino che grida la rabbia che ha tenuto stretta nel cuore.

Come professionista mi sento di dare qualche consiglio a questi genitori

  • Aspettare che tutto finisca presto

In tutta sincerità è questo il consiglio che mi sento di dare dal profondo del mio cuore, per un bambino che soffre la scuola, vuole solo starne fuori, quindi l’augurio è quello di finire presto gli anni scolastici nel modo meno indolore possibile.

  • Chiedere aiuto

Nel frattempo potete chiedere aiuto e supporto, parlate con gli insegnanti a cuore aperto, nella maniera più sincera possibile, cercando insieme delle possibili soluzioni per aiutare il figlio, chiedete che i metodi dispensativi e compensativi vengano utilizzati. E non vi fermate, cercate di creare un vero e proprio team, parlate anche con il dirigente scolastico, cercando un contatto con loro anche prima che la scuola inizi. Andate a parlare con lo psicologo scolastico, mettete in chiaro la vostra situazione, lui potrà essere di supporto sia all’alunno che alla famiglia. Cercate sempre una persona sensibile di cui il bambino si possa fidare e con cui possa parlare nei momenti difficili. La figura del genitore spesso non è sufficiente, perché il genitore ha un ruolo preciso nella famiglia, e spesso la figura supportiva deve per forza di cose  venire meno, meglio una figura esterna che sappia affrontare il problema senza esserne coinvolta in prima persona.

  • Non aspettare che qualcosa cambi, cambia tu.

É inutile restare concentrati su quello che non va. Se la scuola che frequenta tuo figlio non offre un buon servizio, se la scuola non è attenta alle necessita del bambino, se usa metodi troppo selettivi, è meglio cercare altrove. Andate in altre scuole ed informatevi sulla sensibilità e i progetti innovativi che la scuola offre. Pensate sempre al bene di vostro figlio e distogliete l’attenzione da sterili battaglie con insegnanti che non vogliono applicare le cautele per i DSA.

  • educazione parentale

Nei casi più estremi, in cui vedete vostro figlio depresso e ansioso, dove non riuscite a trovare una soluzione per farlo stare meglio, io consiglio l’educazione parentale. In italia è assolutamente legale, in questo modo il bambino non è costretto a stare in classe, ho scritto un libro a riguardo che analizza diverse forme di scuola alternativa (clicca qui)

Benny Fera
Psicologo dislessico e Autore

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I 3 canali di accesso all’apprendimento

Vediamo a scuola molti alunni in difficoltà, in media solo un terzo della classe se la cavano bene, vediamo perché.

Ho già avuto modo di parlare della connessione tra disturbi di apprendimento e PNL (clicca qui per leggere)

La PNL (Programmazione Neurolinguistica) classifica tre canali preferenziali cono i quali ognuno di noi comunica e apprende. Continua a leggere “I 3 canali di accesso all’apprendimento”

Gli insegnanti non riconoscono i DSA

Oggi parliamo dei casi limite, i DSA difficili da riconoscere

È successo anche a te come genitore di sentirti frustrato per non aver scoperto prima la dislessia di tuo figlio.

Come genitore ti sei sentito inefficiente ed hai subito riversato la colpa sulla scuola e sugli insegnanti. Continua a leggere “Gli insegnanti non riconoscono i DSA”

5 modi per riconoscere un bambino dislessico

Leggi le 5 caratteristiche specifico di un bambino che potrebbe sviluppare una dislessia

Se ti affacci per la prima volta a questo blog voglio che tu sappia che io non sono a favore di etichette come DSA, dislessico, discalculico.

Guardo alla dislessia come una caratteristica.

La caratteristica di un cervello che funziona ai immagini con poco interesse verso le lettere e i numeri. Esiste un intero video corso a riguardo. Continua a leggere “5 modi per riconoscere un bambino dislessico”

Il fenomeno degli alunni che picchiano i professori

Perché questi fenomeni di violenza a scuola? la punizione è la soluzione giusta?

Voglio anticipare che non mi piace scrivere questo articolo.

La violenza, sotto ogni forma, mi fa stare male. Continua a leggere “Il fenomeno degli alunni che picchiano i professori”

Ti ho lasciato un bacio in stazione

Il nuovo libro di Benny Fera sull’amore tratto da una storia vera

Quel giorno le parole mi sono letteralmente cadute dal cielo

Quelle parole si ripetevano nella mia testa con un ritmo incessante

Ero in stazione

leggi le prime 10 pagine clicca qui Continua a leggere “Ti ho lasciato un bacio in stazione”

Sono laureato e sbaglio ancora le doppie

Si pensa ingenuamente che chi non è andato a scuola sia necessariamente un somaro, ma come la mettiamo con un laureato che ha ancora difficoltà nella grammatica?

se non vai a scuola cosa farai da grande?

“Se non vai a scuola resterai un asino!”

Sento ancora queste frasi che mi ronzano nella testa. Frasi che mi dicevano quando ero piccolo ed a scuola non ci volevo andare. Continua a leggere “Sono laureato e sbaglio ancora le doppie”

Come fermare i bambini iperattivi

In Germania, nelle scuole si utilizzano giubbotti pesati per rallentare i bambini iperattivi.

É di qualche giorno fa LA NOTIZIA sulla scelta delle scuole tedesche di utilizzare dei giubbotti pesanti per rallentare i bambini iperattivi. Continua a leggere “Come fermare i bambini iperattivi”