Quando la diagnosi di DSA non è corretta

Una tipologia di bambini con caratteristiche geneticamente evolute che risultano essere poco conformi agli schemi ed alle regole sociale.

Non mi sono mai piaciute le etichetta!

A maggior ragione quando si tratta di bambini.

La mia missione infatti è quella di far capire qualcosa di alquanto scontato

E cioè che non sono i bambini “disturbati”, ma la scuola!!!

Ho sentito parlare di ADHD, DDA, DSA, ma non vedo ancora all’orizzonte la giusta soluzione.

Proprio oggi ho iniziato la lettura di un nuovo libro: “i bambini indaco”.

Una tipologia di bambini con caratteristiche geneticamente evolute che risultano essere poco conformi agli schemi ed alle regole sociale.

Si definiscono come bambini “evoluti”, in realtà mi sembra abbastanza ovvio che la genetica dell’essere umano si stia evolvendo, al contrario del sistema scolastico che nella maggior parte dei casi resta parecchio indietro

E chi ne fa le spese?

Ovviamente i bambini, che pur di essere “controllati” vengono diagnosticati in ogni modo.

Spesso i bambini indaco vendono diagnosticati come DSA, DDA, ADHD, senza pensare che sono semplicemente bambini molto attivi con una vivace intelligenza.

Sono bambini che si oppongono al sistema scolastico ed alle regole sociali.

Sono quei bambini che hanno delle soluzione proprie ai problemi e spesso sfuggono al controllo.

Nella nostra società non è accettato l’anticonformismo, spesso viene schernito o addirittura represso nei bambini.

Senza pensare a qualcosa che ci dovrebbe far riflettere!

E cioè che questi bambini, venuti tra di noi, ci sono per far capire al mondo che le cose non vanno bene cosi come sono, ma bisogna cambiarle!

Invece di restare adulti cocciuti e chiusi ak confronto, sforziamoci di essere un po’ più aperti e di ricordare una cosa fondamentale:

Non siete più intelligenti dei bambini, voi avete solo più esperienza!!

Vi lascio qui sotto alcune caratteristiche che contraddistinguono il bambino indaco:

  • Vengono al mondo con un senso di legalità (è spesso si comportano di conseguenza).
  • Hanno la sensazione di “meritare di essere qui” e sono sorpresi quando gli altri non lo condividono.
  • L’autostima per loro non costituisce un problema. Spesso sono loro stessi a dire ai genitori “chi sono”.
  • Hanno problemi con l’autorità assoluta (che non dà spiegazioni né scelte)
  • Si rifiutano di fare determinare cose, ad esempio, fare la fila è difficile per loro.
  • Diventano frustrati se costretti a interagire in sistemi orientati ritualisticamente, che non richiedono il ricorso al pensiero creativo.
  • Spesso intravedono un modo migliore per fare le cose, sia a casa che a scuola, il che li fa sembrare dei “demolitori di sistemi” (non si conformano a nessun sistema).
  • Appaiono antisociali, a meno che non siano circondati da persone simili a loro. Se non hanno intorno persone con una consapevolezza simili alla loro, spesso si chiudono in se stessi, avendo la sensazione che nessun altro essere umano li capisca. La scuola spesso rappresenta per loro una prova estremamente difficile a livello sociale.
  • Non rispondono alla disciplina che instilla il “senso di colpa” (del tipo “Aspetta di vedere cosa succede quando torna a casa tuo padre e vede cosa hai fatto”).
  • Non sono timidi nel farvi sapere ciò di cui hanno bisogno.

Hai ritrovato alcune di queste caratteristiche in te stesso o tuo figlio?

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