Ansia Cronica associata ai DSA

Come psicologo, ho dedicato completamente la mia carriera alla Dislessia e i Disturbi di Apprendimento (DSA).

L’ho fatto perché l’ho vissuta come un’esperienza personale, e quindi mi sono appassionato all’argomento, ma anche perché è nato in me il desiderio di aiutare i miei “simili” a riconoscersi in alcune caratteristiche associate ai DSA.

Non mi è bastato soffermarmi alla Dislessia, Disortografia, Discalculia e via dicendo, quello che mi interessa davvero è capire tutte le sfaccettature mentali, comportamentali ed emotive di questa Neurodiversità.

Quando parliamo di Neurodiversità ci apriamo ad un vasto mondo di unicità fisiologiche che si esprimono in maniera “diversa” dallo standard degli esseri umani, nel comportamento e nel vivere le emozioni.

Ai Disturbi di Apprendimento, spesso si possono associare disturbi di attenzione, iperattività, ipersensibilità, Sindrome di Asperger, disturbi ossessivo compulsivi, disturbi dell’umore, disturbi d’ansia.

Al giorno d’oggi siamo concentrati sulla unica e sola etichetta, quella dei DSA, più comune e conosciuta, e trascuriamo altri disturbi ad essa associati che possono essere davvero invalidanti sia nel mondo scolastico per i più giovani, che nel mondo lavorativo per gli adulti.

Da qualche anno svolgo diagnosi di DSA per adulti attraverso dei test che possono essere svolti online attraverso l’ausilio di un pc, e mi sono accorto che il punto di volta di molti adulti è capire di avere un DSA e di attivarsi per avere una vita migliore.

I disturbi d’ansia associati a questo unico modo di essere, sono uno degli elementi di evitamento dei soggetti neurodiversi.

Spesso non si tratta di un’ansia gestibile, per ansia gestibile intendo quella che abbiamo mentre ci prepariamo per un esame o per un colloquio di lavoro che serve per prepararci al meglio, diversamente quando l’ansia diventa un blocco per studiare o lavorare, allora si deve intervenire.

Perché l’ansia nei casi di DSA a volte è cosi spiccata e cronica?

Perchè nei DSA, spesso si associa anche un’alta sensibilità sensoriale ed emotiva, che fa percepire i pericoli in maniera più elevata, e quindi a bloccarci.

Questo comportamento ha uno scopo antropologico, altrimenti non ci sarebbe un motivo per cui queste persone si sarebbero evolute fino ad oggi.

Essere particolarmente soggetti all’ansia, e sentire il pericolo, è una dote che tempi addietro serviva, nelle tribù, per difendersi dai pericoli.

Non tutti possiedono questa dotazione, infatti la differenza sta nel fatto che molto probabilmente un soggetto ansioso non si butterebbe con il paracadute, chi lo fa ha un altro tipo di dotazione cognitiva che serve a sperimentare le novità e quindi a sopravvivere.

Se fossimo tutti spericolati o conservativi non ci saremmo affatto evoluti.

La differenza sta tutta in come sentiamo interiormente il pericolo.

Nel caso di alcuni DSA, questa percezione è molto forte e la tendenza è quella di darsi delle colpe, di sentirsi diversi e quindi di ridurre l’autostima al minimo.

Un altro punto che concerne i DSA, e le Neurodiversità, è quello che in alcuni casi, la tendenza è di essere molto introspettivi e interoccettivi, per questo spesso ogni segnale proveniente dal corpo e dalla mente lo prendiamo come pericoloso o reale al 100%.

È molto importante in questi casi intervenire con una terapia psicologica, non perché questi soggetti siano malati o abbiamo qualche problema, anzi, queste caratteristiche li porteranno un giorno a sviluppare delle capacità che altri non hanno. (io faccio lo Psicologo proprio grazie a questa alta sensibilità, quindi sfrutto questa capacità come un vantaggio e non come un limite).

Il problema dell’ansia cronica nella società di oggi si associa alla richiesta da parte del mondo sociale che non è in linea con il modo di essere di una piccola percentuale di persone, parlo appunto dei DSA e le Neurodiversità in genere.

Per prima cosa bisogna ristabilire un contatto reale con il proprio modo di sentire e pensare, e in seconda istanza bisogna cercare un contesto, o per meglio dire una nicchia, dove queste persone possono vivere a proprio agio.

Se questo articolo ha sollecitato la tua attenzione e in qualche modo senti di essere in una situazione del genere, non esitare a contattarmi su whatsapp cliccando qui, ti darò tutte le informazioni per un primo colloquio.

Dr. Fera Benedetto
Psicologo Specializzato nelle Neurodiversità