Anche i genitori dei dislessici hanno bisogno di aiuto

È vero, stiamo pensiamo molto ai bambini.

Ci teniamo molto a loro e alla loro crescita e cerchiamo di dargli le migliori condizioni per stare al mondo.

In questo periodo si parla molto di Disturbi Specifici di Apprendimento e di quando la scuola e la famiglia si sforzi di far si che questi bambini trovino meno ostacoli nel loro percorso di studi.

La legge 170 ha sicuramente dato delle regole base per aiutare gli studenti con DSA, ma questo non basta.

Proprio Sabato 10 Ottobre 2020, ho avuto il piacere di essere ospite presso la sede comunale di Rutigliano grazie all’organizzazione dell’associazione Amici di Zorba.

La questione chiave su cui ho voluto fare luce è che, si è vero, abbiamo fatto tanti passi avanti, ma ancora non basta.

Non dobbiamo concentrarci solo sulle difficoltà dei bambini, ma anche e soprattutto sui loro punti di forza.

Bisognerà fare in modo che la scuola non offra soltano nozioni e la legge 170, ma che diventi un laboratorio pratico di idee.

C’è bisogno che la metodologia scolastica coltivi l’intelligenza e non diventi uno strumento coercitivo di memorizzazione passiva.

Bisogna dare la possibilità al bambino creativo di essere considerato al pari del bambino che fa bene i calcoli.

Ognuno ha le sue abilità e bisogna fare in modo che la scuola sia un percorso di crescita verso la scoperta di esse.

Meglio essere il migliore in ciò in cui sei bravo, che essere mediocre in ciò in cui non lo sei, non sei d’accordo?

Una questione molto vera e cruda si è sollevata durante il convegno.

L’intervento di un genitore che non si sente aiutato e ribadiva il fatto che “abbiamo fatto tanto per i bambini, ma per noi genitori cosa state facendo? come ci aiutate?”

In effetti le spese e l’impegno che un genitore deve sopportare per aiutare il proprio figlio con i compiti, con la scuola e con l’autostima, non sono indifferenti, e queste spese sono tutte a carico del genitore.

Purtroppo è vero, perché fino a quando dovranno essere gli studenti ad adattarsi alla scuola, ci sarà sempre un gap troppo alto da superare.

Fino a quando la scuola non riuscirà ad ottemperare alle esigenze educative di tutti, dovrà sempre fare capo a risorse esterne che garantiscano di mantenere il passo con l’andamento scolastico.

Questa rincorsa dei bambini e questo affanno dei genitori che devono lavorare il doppio per poter sopportare le spese extra-scolastiche dei propri figli non è nemmeno lontanamente paragonabile a ciò che si dovrebbe chiamare scuola.

Oltre a questo, ad ogni mio convegno scorgo lacrime negli occhi di molti genitori, lacrime trattenute che sgorgano quando di avvicinano a me per raccontarmi la loro sofferenza.

Per questo motivo ho pensato di aprire un canale di supporto per loro per indirizzarli meglio verso uno sviluppo psicologico sano dei propri figli con DSA.

Ad oggi, ringrazio il paese di Rutigliano per l’ospitalità, e l’Associazione Amici di Zorba per aver scelto me ad esporre un tema quanto mai caldo in questo periodo.

Ringrazio sopratutto i genitori e i ragazzi presenti che ogni volta mi fanno capire quanto sia importanti il mio contributo.

Un profondo grazie a tutti e vi aspetto ai miei prossimi eventi.

Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

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