La mente DSA: Cosa pensa un Dislessico di se stesso.

È chiaro che non sono qui con la presunzione di sapere cosa pensa la gente, ma con l’esperienza nel settore DSA, mi sono fatto un’idea dei meccanismi di pensiero che potrebbero innescarsi in una persona con un Disturbo specifico di Apprendimento.

Ieri abbiamo parlato approfonditamente di quali possono essere i disturbi correlati ai DSA, oggi ne approfondiamo in particolare uno, e cioè quello della Bassa Autostima.

È bene fare qualche premessa:

Oggi, rispetto a 10 o 20 anni fa, la situazione è migliorata decisamente in quanto con le diagnosi di DSA, molti bambini sono più tutelati a scuola e a casa grazie all’utilizzo dei metodi compensativi e dispensativi.

Nella migliore delle ipotesi, lo studente accetta di buon grado gli aiuti offerti e ne giova in termini di efficienza di apprendimento.

È anche migliorato molto l’approccio di molti genitori e insegnanti, che, grazie all’informazione hanno capito le difficoltà che i DSA portano con se, e quindi si interfacciano con loro in modo più funzionale.

Uno degli aspetti che ritengo più importante, spesso applicato daalle mamme dei DSA, è quello di non concentrarsi troppo sui risultati scolastici, ma su attività, hobby, sport collaterali, per cui i ragazzi sono portati e attraverso i quali possono migliorare la propria autostima e i loro successi futuri.

Fatta questa premessa, che ad occhio e croce riguarda il 20 o 30% dei DSA, cosa succede a tutti gli altri?

Cosa succede alla vecchia guardia?

A Quelli oggi già adulti che hanno sofferto per le difficoltà scolastiche e non sono stati compresi?

E cosa succede ancora oggi a molti bambini che tutti i giorni vengono messi in croce per l’impegno, anche se hanno una diagnosi di DSA.

E che dire di tutti quegli studenti a cui una diagnosi non è stata mai fatta?

Beh in questo caso è inevitabile che si faccia i conti con se stessi!

Spesso si rimane soli a pensare: “sono un disastro, non valgo niente”

Senza dubbio non biasimo queste persone che arrivano a maturare questi pensieri.

D’altronde gli basta guardarsi intono per rendersi conto di essere diversi, di avere delle difficoltà che altri non hanno, e quindi etichettarsi come “incapaci” è la via più diretta!

Per queste persone la vita è una lotta doppia, una con se stessi perché ogni giorno devono svegliarsi con l’idea di falliti, e una con il mondo nel quale non riescono a coesistere e convivere.

È uno dei grandi problemi con i quali mi sono battuto nella vita!

Chi ha letto il bambino dimenticato, conosce perfettamente questo vissuto che si riscopre essere molto condiviso da un buon numero di DSA.

In effetti ho dovuto lavorare tanto per capire il DSA fino in fondo. E dopo aver studiato approfonditamente il problema ho anche dovuto cercare delle soluzioni attraverso psicologi esperti in questo campo.

Grazie ai percorsi dallo psicologo, ho imparato a conoscere me stesso, ho imparato a conoscere i miei limiti e i pensieri disfunzionali, ho imparato a vivere secondo il mio modo di essere fino ad essere sereno, e dare origine alla migliore versione di me.

Il lavoro che faccio oggi è esattamente legato alla mia missione!

So che ci sono molte persone li fuori che hanno sofferto e soffrono ancora.

Persone che hanno bisogno di una mano per uscire da una situazione di vita scomoda e complessa.

Oggi sono qui come parte attiva a dare una mano a queste persone.

Mi ritengo un esperto nel campo, non solo perché ho studiato e sono uno Psicologo, ma perché ho vissuto in prima persona queste difficoltà.

La differenza nei risultati di una terapia psicologica sta proprio nel comprendere lo stile mentale della persona che mi sta di fronte, ed avere le chiavi giuste per aprire le porte del cambiamento

Se tu che stai leggendo questo articolo credi che la tua situazione di bassa autostima e la tua auto svalutazione siano qualcosa di definitivo o qualcosa che non si può cambiare, ti invito a prendere subito provvedimento per scoprire che non è affatto cosi.

Molti di noi sono legati ad una situazione di stallo dove la falsa credenza di non essere all’altezza, diventa un alibi per non entrare in azione.

Quando scoprirai il fascino del mondo che ti si aprirà davanti dopo un percorso Psicologico, ti pentirai di non averlo fatto prima!

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Dr. Fera Benedetto – Psicologo e Autore