Come si apre una scuola parentale?

Circa 3 anni fa, ho scritto un articolo insieme ad una mamma che pratica Homeschooling per far conoscere attraverso questo blog una realtà della nostra società e cioè la possibilità di accedere all’educazione parentale (clicca qui se vuoi leggere l’articolo)

In questo periodo di Covid, come mi aspettavo, sono aumentate le visualizzazioni di questo articolo, infatti molti genitori sono assolutemente contrari a mandare i propri figli a scuola, cosi stanno facendo richiesta per l’educazione parentale.

In breve la legge sull’educazione parentale dice:

Decreto Legislativo 25 aprile 2005, n.76, art. 1, comma 4: Le famiglie che – al fine di garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione – intendano provvedere in proprio alla istruzione dei minori soggetti all’obbligo, devono, dimostrare di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli”. Pertanto, la scuola non esercita un potere di autorizzazione in senso stretto, ma un semplice accertamento della sussistenza dei requisiti tecnici ed economici.

In pratica attraverso una richiesta scritta al dirigente scolastico ed al comune di residenza, ogni genitore, con dei requisiti tecnici ed economici, può ritirare il figlio da scuola e istruirlo a casa, inoltre c’è la possibilità di delegare un tutor per l’istruzione del proprio figlio.

In molti casi, genitori si sono riuniti per aprire scuole parentali, garantendo ai figli un’istruzione più adatta ai criteri dei genitori stessi.

Un articolo recente, segnala l’aumento delle richieste di educazione parentale, ovviamente dovute al Covid.

Dietro questa scelta c’è anche una personale scelta educativa dei genitori che ritengono la scuola pubblica non adeguata al ruolo.

Infatti non è detto che bisogna stare fissi su libri e quaderni per imparare, ma ci sono svariati modi per aiutare i bambini ad apprendere.

Per questo motivo ho deciso di creare dei corsi di formazione per genitori o associazioni che intendono intraprendere il percorso di educazione parentale.

Le associazioni private di professionisti che si occupano di dislessia, hanno già tutte le carte in regola per assicurare ai bambini l’apprendimento necessario.

Potrebbe essere una buona opportunità per quegli studenti che stanno vivento male il percorso scolastica e per i quali la scuola diventa uno stigma per la vita.

Questo lavoro per me diventa fondamentale proprio perché io stesso sono stato vittima della scuola, e non sono state poche le conseguenze che ha portato nella mia personalità (per approfondire ti consiglio di leggere “il bambino dimenticato“)

Qualora fossi interessato, non esitare a contattarmi e cercheremo di scegliere il percorso più indicato alla tua situazione.

Attraverso una formazione in presenza, scioglieremo tutti i nodi e le questioni legati ai vostri dubbi.

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Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

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