Un tema molto attuale che riguarda la scuola è la formazione sulla Dislessia e i Disturbi Specifici di Apprendimento.
Costante e forte nasce la richiesta di corsi di formazioni per docenti, genitori e studenti che non conoscono il problema.
Le necessità sono diverse:
Esigenza di formare gli insegnanti in modo che sappiano attuare i PDP in classe.
Uno dei maggiori disagi lamentati dai genitori, e dagli stessi studenti, è che spesso il PDP in classe non viene rispettato.
Mezzi compensativi che non vengono utilizzati e attuati male.
Metodi dispensativi mai messi in pratica.
Si lamenta ancora una grande ignoranza da parte della maggior parte degli insegnanti che credono che questi Piani Didattici siano vantaggiosi per i DSA e discriminatori verso gli altri studenti.
Gli stessi compagni di classe si ribellano al fatto che alcuni studenti (DSA) possano avere delle “agevolazioni”.
D’altra parte anche gli insegnanti ben preparati sul tema, lamentano il fatto che molti genitori prendono le distanze dalla richiesta di certificazione.
Insomma il problema è abbastanza trasversale.
In linea di massima le persone più informate sono i genitori con figli DSA che loro malgrado devono essere molto aggiornate sul tema in quanto devono occuparsi personalmente che la legge 170 venga rispettata.
Sono passati anni ormai, ma la situazione stenta a cambiare…
ci sono ancora troppe persone nella scuola e fuori dalla scuola che non conoscono la problematica.
Scambiano la Dislessia per una malattia.
Ragazzi DSA costretti a subire bullismo e discriminazione
Alla fine tiriamo fuori dalla scuola ragazzi con l’autostima sotto i piedi che hanno paura di affrontare la vita.
Riusciremo ad informare tutti?
La mia risposta è no
Alla maggior parte delle persone non interessa la dislessia, quindi perché dovrebbero informarsi?
Nessuno obbliga gli studenti non DSA e i loro genitori ad informarsi sul tema.
Si è parlato di corsi obbligatori per insegnanti
Una volta sono stato ad uno di questi corsi.
Estremamente tecnici e noiosi, la maggior parte dei docenti presenti era distratta al telefonino.
Gli stessi docenti distratti che alla fine del corso hanno ricevuto l’attestato di partecipazione.
Sarà servito?
Sarà sufficiente?
Non credo…
Dobbiamo rassegnarci all’idea che non sono le persone che devono cambiare
Se aspettiamo che tutti conoscano la Dislessia, non ne usciamo più.
La finalità è quella di cambiare la scuola.
Mettere una pezza a quello che già esiste è soltanto una soluzione temporanea.
Non dovrebbero essere i ragazzi ad adattarsi al sistema scolastico.
Ma che sia il sistema in grado di adattarsi a tutti.
Altrimenti non possiamo definire la scuola un sistema educante.
Come fare?
Io ho proposto il mio progetto attraverso “la scuola dei miei sogni“, potrebbe essere uno spunto interessante per capire quali dovrebbero essere le finalità educative sui giovani esseri umani.
Parlando con una mia collega mi diceva:
“Benny quello che hai scritto nel tuo libro è tutto vero, e sarebbe bellissimo, ma la scuola sta troppo indietro, e per fare quello che tu dici ci vorranno decine e decine di anni!”
è vero, non le do torto!
La scuola è troppo indietro ed arenata sulle proprie tradizioni.
Tutto quello che stiamo facendo adesso: Diagnosi, PDP, legge 170, formazione a tappeto, sono gli unici mezzi con cui aiutare questi ragazzi.
Come facciamo a far conoscere i DSA anche alle persone a cui non frega niente?
Con la sensibilizzazione ….
Trovo che la testimonianza dal vivo sia il mezzo migliore per arrivare anche alle persone a cui non interessa la Dislessia e i DSA.
Passare attraverso un vissuto reale riesce ad aprire una potente comunicazione emotiva che apre la mente anche ai meno interessati.
Mi è successo più volte che alla fine dei miei interventi in pubblico, genitori o ragazzi che sono venuti solo come accompagnatori, siano stati entusiasti di sentire la storia del bambino dimenticato e quindi di imparare qualcosa in più sul cervello umano e le diverse caratteristiche del cervello.
Conoscere la dislessia attraverso il cuore, questo è il mezzo più veloce.
Benny Fera
Psicologo dislessico e autore
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Benny fuori classe