Anche gli insegnanti non studiano

Abbiamo sempre la lente proiettata sugli studenti vero?

Il mirino è sempre puntato su di loro, su quello che sanno o non sanno, su com’è andata la giornata scolastica, su che voto hanno preso … ma chi valuta gli insegnanti?

Proprio ieri mi è capitato di leggere un commento da parte di un genitore sulla pagina facebook “Benny Fera – ioeladislessia.com”: “Perchè gli insegnanti sono ancora ignoranti in materia DSA?” e la risposta è stata: “perché non studiano!”.

Non è la prima volta che mi capita, ricevo tutti i giorni messaggi da genitori disgustati che nel 2020 ancora molti insegnanti non si siano aggiornati sull’argomento Dislessia.

Se esiste la legge 170 a tutela dei DSA, è chiaro che tutti i docenti dovrebbero avere una formazione in ambito DSA, ma non è sempre cosi.

È chiaro che nessuno costringe i docenti ad aggiornarsi, tantomeno possono essere i genitori ad incitarli, come si sa, spesso ci sono muri tra insegnanti e genitori.

Sicuramente dev’essere qualcuno di superiore a loro, come ad esempio il dirigente scolastico.

Ma sapete come la penso io, in maniera molto semplice, a molti insegnanti non interessa questo argomento, quindi preferiscono metterlo da parte.

Ognuno di noi ha i suoi punti deboli, ci sono argomenti che ci interessano di meno ed ovviamente ciò non è diverso per gli insegnanti.

È probabile che alcuni insegnanti interpretino il termine DSA a modo loro, oppure non ne capiscono davvero il significato pur avendo fatto formazione.

Di sicuro comprendere questo argomento non è semplice, proprio per la chiara contraddizione che gli insegnanti vivono sotto i loro occhi: bambini intelligenti che non sanno leggere e scrivere bene, e pensano che con un pò di impegno in più possono migliorare … niente di più errato.

Eppure sembra cosi ovvio è scontato: più impegno dovrebbe corrispondere a migliori risultati, ma per i dislessici è richiesto uno sforzo straordinario che va contro la loro natura cognitiva.

Non comprendere a fondo la mente DSA, vuol dire non capire perché questi ragazzi debbano essere “facilitati” con metodi dispensativi e strumenti compensativi.

Come psicologo ho scelto di lavorare sui bambini, istruzione e famiglia, e quando mi trovo ad avere a che fare con patologie che vanno fuori la mia formazione o i miei interessi, preferisco delegare i pazienti a colleghi più esperi di me in quel campo.

Non pretendo di sapere tutto sulla psicologia, e non pretendo nemmeno di percorrere ambiti in cui farei fatica a causa dello scarso interesse, ma se hai scelto di fare l’insegnante, hai l’obbligo di aggiornarti sul serio, pena diventare la rovina di alcuni studenti!

Per approfondire il tema dei DSA ti consiglio il libro Il potenziale DSA

Articolo scritto da Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

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