Un dislessico Premio Nobel per la chimica

La dislessia non è un limite, se si conosce è solo un vantaggio.

É di questi giorni la notizia della consegna del premio Nobel per la chimica 2017 al dott. Jacques Dubochet.

Qual’è la sorpresa?

Cosa di questa notizia ci risulta sconvolgente?

Ormai sappiamo che il Disturbo di Apprendimento è un problema solo per nel contesto scolastico.

Per quanto una persona possa trovare degli intoppi e delle difficoltà nel suo percorso di studi nulla gli vieta di andare oltre.

La dislessia non è una disabilità, si tratta di un cervello che funziona ad immagini.

Nel cervello del DSA non ci sono lettere numeri e suoni, ci sono IMMAGINI.

Questa preferenza per le immagini fa passare in secondo piano il codice alfanumerico.

Come ha fatto il Dott. Dubochet a raggiungere questo bellissimo traguardo?

Semplicemente con la passione e la volontà.

La passione ci porta a superare tutti i limiti.

Che tu voglia costruire il teletrasporto o che voglia inventare un nuovo modo di pulire i pavimenti, nessuno ti impedirà di farlo se è quello che veramente vuoi.

Il grande bom del disturbo di apprendimento è nato per la necessità della scuola di avere degli strumenti per poter ovviare al limitato numero di risorse che l’istruzione pubblica offre.

Nel percorso degli studi dopo le scuole superiori si può scegliere finalmente di lavorare con le proprie passioni, ed ecco che nessun ostacolo potrà più fermarci, perché la fame di sapere sarà talmente forte che supererà la dislessia.

Se vi fa piacere, prendete come esempio Jacques Dubochet che va a distruggere tutto il triste teatrino di etichette, diagnosi, potenziamento, metodi compensativi e dispensativi che nella scuola si è messo in atto.

Benny Fera
psicologo dislessico e autore

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I miei libri:

Il bambino dimenticato (autobiografico)

Benny fuori classe

Come vivere da dislessico

Dislessia: quale scuola?