Mi capita spesso di incontrare bambini felici con genitori preoccupati.
É da un po’ che voglio affrontare questo tema.
L’ansia della mamma!
Mi è successo più volte di ricevere a consulenza famiglie dove la vera difficoltà non era nel DSA del bambino, ma nella preoccupazione del genitore.
Oggi più che mai l’attenzione sui Disturbi di Apprendimento e Dislessia è alle stelle.
Molte mamme vanno in allarme appena sentono che il figlio potrebbe avere un problema nell’apprendimento.
Questo “falso allarme” porta il genitore ad entrare in uno stato ansioso, a non guardare più il figlio per quel che è, ma a proiettare un’immagine che il figlio dovrebbe avere.
Alla domanda verso il genitore:
“Ma suo figlio è triste? Come affronta il fatto di avere una diagnosi?“
Spesso mi viene risposto che il figlio è sereno e va a scuola volentieri.
Deduco che la battaglia si sta svolgendo tutta nella testa del genitore.
Ovviamente non sono tutti questi i casi.
Ci sono bambini che soffrono davvero la scuola. Non ci vogliono andare e la loro difficoltà diventa davvero invalidante dal punto di vista dell’apprendimento e sociale.
Viviamo nell’era del cervello, nell’era del sapere, dove se non sai, sei uno scarto della società.
La conoscenza è importante, ma iniziamo a distinguere tra l’apprendimento scolastico e la conoscenza vera e propria.
L’apprendimento scolastico è di tipo passivo e come ben sappiamo viene spesso rifiutato dalla mente DSA.
la vera conoscenza avviene spontaneamente attraverso l’esperienza del mondo che ci circonda; attraverso il materiale che scegliamo più giusto per noi perché ci piace.
Vi porto la mia esperienza, a scuola non ho imparato nulla e seppur qualcosa ho imparato a memoria, l’ho dimenticata nel tempo.
Ho odiato i libri fino alla cima dei capelli.
Con il passare del tempo, nell’età adulta ho scoperto che non bisogna generalizzare, bisogna soltanto scegliere, ho scoperto dei libri molto interessanti di psicologia anche molto complessi che a me piacciono moltissimo.
É vero la scuola mi ha lasciato uno strascico di odio verso i libri, ogni volta che ne apro uno mi viene un leggero mal di pancia che mi passa non appena entro nel vivo della lettura.
Quindi cari genitori ci tengo a specificare che la scuola non è cosi importante, per meglio dire, l’apprendimento scolastico non è cosi importante.
Le nozioni che vostro figlio apprende o non apprende nel sue percorso scolastico saranno del tutto irrilevanti se non vanno ad accrescere il suo personale piacere di conoscenza.
Non siamo tutti uguali, ognuno ha il suo gusto nella conoscenza come nel gusto del gelato.
Quindi cari genitori, niente ansia, se vostro figlio è sereno e va a scuola serenamente è inutile crearseli i problemi, lasciate che continui il suo percorso, tanto dopo la fine degli anni scolastici dovranno comunque cercare la loro strada! Che sarà la loro personale scelta e non quello che voi volete per loro.
Benny Fera
psicologo e autore
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