Riconoscere il proprio stile genitoriale è il primo passo per un’educazione efficace

Mi è capitato spesso di incontrare a colloquio genitori che si lamentano del comportamento del figlio.

Di solito, ma non sempre, il genitore crede che il problema sia solo del bambino, e si aspetta che lo psicologo intervenga su di esso risolvendo il problema.

In realtà, a prescindere dal temperamento del bambino e da alcuni comportamenti che possono essere dovuti a patologie, molti dei problemi che nascono in famiglia sono dovuti allo stile genitoriale.

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Mi oppongo con tutto me stesso

Ricordo da bambino le battaglie quotidiane per fare i compiti.

La scuola era diventato il fulcro della relazione con i miei genitori.

I brutti voti, la cattiva condotta, mi avevano reso un bambino frustrato, arrabbiato. Non mi sentivo capito.

Questo accade in molte famiglie, sopratutto quando non si conosce la vera difficoltà dei propri figli.

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bambino vivace, o troppo vivace?

Esiste un limite nei bambini per essere vivace?

Si, esiste e non dev’essere sottovalutato.

Già da molto piccoli i bambini mostrano il loro temperamento e spesso troviamo bambini molto movimentati e che non mantengono più di tanto l’attenzione su un determinato gioco.

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24 Libri consigliati su Dislessia e Scuola

Dopo aver scoperto di essere dislessico, il mio unico obiettivo era quello di capire a fondo i Disturbi Specifici di Apprendimento.

Laureatomi in psicologia con molta fatica, ho iniziato a studiare la dislessia attraverso i libri di psicologia teorici.

Ben presto i sono accordo che questi libri non stavano accrescendo affatto le mie conoscenze e tantomeno mi stavano aiutando a crescere e a capire il mio modo di essere.

Ho voluto qui di seguito stilare un elenco dei migliori libri sulla Dislessia che ho letto e che vi consiglio di leggere.

Basta cliccare sul titolo che ti interessa per visualizzarlo su Amazon.

Non da meno, sono i libri che ho scritto io sull’argomento e che hanno avuto il consenso del pubblico:+

Devo ammettere che dopo aver approfondito molto l’argomento DSA, mi sono reso conto di non i dislessici il problema, ma il modo di insegnare.

Ho iniziato da principiante a mettere in discussione la nostra scuola pubblica ed ho scoperto un mondo che davvero non mi aspettavo.

Esistono diversi modi di imparare, e grandi pedagogiste e scuole all’avangiardia ce lo insegnano.

Anche qui sotto ho messo la lista dei più bei libri che ho letto che riguardano la scuola.

Ti consiglio di cliccare sul titolo che più ti ispira:

Ti auguro una buona lettura

Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

DSA fuori dagli schemi

Il tema dei Disturbi Specifici di Apprendimento ha sollevato numerose questioni sia a livello scolastico che a livello sociale, non di meno a livello familiare.

Non so se avete mai sentito mai parlare delle caratteristiche cognitive dei dislessici, con il loro modo di essere creativi e fuori dagli schemi.

Si parla piuttosto di scuola, e di come far rientrare questi studenti in un modello predefinito.

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Anche gli insegnanti non studiano

Abbiamo sempre la lente proiettata sugli studenti vero?

Il mirino è sempre puntato su di loro, su quello che sanno o non sanno, su com’è andata la giornata scolastica, su che voto hanno preso … ma chi valuta gli insegnanti?

Proprio ieri mi è capitato di leggere un commento da parte di un genitore sulla pagina facebook “Benny Fera – ioeladislessia.com”: “Perchè gli insegnanti sono ancora ignoranti in materia DSA?” e la risposta è stata: “perché non studiano!”.

Non è la prima volta che mi capita, ricevo tutti i giorni messaggi da genitori disgustati che nel 2020 ancora molti insegnanti non si siano aggiornati sull’argomento Dislessia.

Se esiste la legge 170 a tutela dei DSA, è chiaro che tutti i docenti dovrebbero avere una formazione in ambito DSA, ma non è sempre cosi.

È chiaro che nessuno costringe i docenti ad aggiornarsi, tantomeno possono essere i genitori ad incitarli, come si sa, spesso ci sono muri tra insegnanti e genitori.

Sicuramente dev’essere qualcuno di superiore a loro, come ad esempio il dirigente scolastico.

Ma sapete come la penso io, in maniera molto semplice, a molti insegnanti non interessa questo argomento, quindi preferiscono metterlo da parte.

Ognuno di noi ha i suoi punti deboli, ci sono argomenti che ci interessano di meno ed ovviamente ciò non è diverso per gli insegnanti.

È probabile che alcuni insegnanti interpretino il termine DSA a modo loro, oppure non ne capiscono davvero il significato pur avendo fatto formazione.

Di sicuro comprendere questo argomento non è semplice, proprio per la chiara contraddizione che gli insegnanti vivono sotto i loro occhi: bambini intelligenti che non sanno leggere e scrivere bene, e pensano che con un pò di impegno in più possono migliorare … niente di più errato.

Eppure sembra cosi ovvio è scontato: più impegno dovrebbe corrispondere a migliori risultati, ma per i dislessici è richiesto uno sforzo straordinario che va contro la loro natura cognitiva.

Non comprendere a fondo la mente DSA, vuol dire non capire perché questi ragazzi debbano essere “facilitati” con metodi dispensativi e strumenti compensativi.

Come psicologo ho scelto di lavorare sui bambini, istruzione e famiglia, e quando mi trovo ad avere a che fare con patologie che vanno fuori la mia formazione o i miei interessi, preferisco delegare i pazienti a colleghi più esperi di me in quel campo.

Non pretendo di sapere tutto sulla psicologia, e non pretendo nemmeno di percorrere ambiti in cui farei fatica a causa dello scarso interesse, ma se hai scelto di fare l’insegnante, hai l’obbligo di aggiornarti sul serio, pena diventare la rovina di alcuni studenti!

Per approfondire il tema dei DSA ti consiglio il libro Il potenziale DSA

Articolo scritto da Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

Contattami per collaborazioni o consulenze

Il libro che non dovrebbe mancare sotto l’albero di un docente

Ho affrontato spesso l’argomento della formazione per gli insegnanti per quanto riguarda il tema della dislessia e i disturbi di apprendimento in genere.

Spesso sono gli insegnanti stessi a lamentare uno formazione da parte della scuola, troppo formale e tecnica.

Anche i genitori si rendono conto che anche se gli insegnanti sono informati a livello teorico, non sanno come approcciarsi a questi bambini.

Quello che ho cercato di fare, da psicologo ma sopratutto da dislessico, è stato di far capire a fondo la personalità, i comportamenti, i pregi e i difetti nei DSA.

Quanto mai importante entrare nel piccolo mondo dei DSA, per riuscire ad approcciarsi ad essi in maniera efficace, sia a livello educativo che emotivo.

Il libro in questione si intitola “il potenziale DSA” pubblicato a Settembre.

Un libro che tutti gli insegnanti dovrebbero leggere per fare un passo in avanti nella comprensione di questi ragazzi.

A mio parere il regalo giusto da mettere sotto l’albero di un docente.

Non è escluso che voi vogliate regalarlo a voi stessi, oppure ad un amico genitore che ancora non ha capito bene cosa vuol dire essere dislessici, e magari continua ad accanirsi sul figlio per il rendimento scolastico.

Per avere questo libro hai due opzioni:

  1. acquistarlo si Amazon a questo link
  2. Contattami per riceverlo con dedica e autografo dell’autore e gli auguri di Natale personalizzati.

Un libro d’amore sotto l’albero

Il Natale si avvicina e spesso non sappiamo nemmeno da dove iniziare con i regali.

Di una cosa sono certo, con i libri non si sbaglia nella maggior parte dei casi.

Iniziamo questa rassegna sui consigli per gli acquisti di natale con il libro dal titolo “ti ho lasciato un bacio in stazione“.

Tema molto caldo, visto che siamo in tema natalizio, si tratta di uno stralcio di vita vissuta e di un’esperienza sentimentale molto dolorosa con un finale da scoprire.

Un libro consigliato per chi vuole mandare un messaggio a qualcuno, il titolo non lascia spazio all’immaginazione ;), oppure a chi sta soffrendo per amore.

La copertina molto semplice e d’effetto, fa venire voglia di tenerlo nella propria libreria, quindi non è escluso di poterlo regalare a se stessi

Non è un romanzo, all’intetrno non c’è nulla di inventato, è uno sgorgare di emozioni che ti prendono e ti accompagnanto per tutta la lettura.

È scritto in maniera discorsiva e con frasi brevi.

In effetti l’amore non ha bisogno di molte parole, di solito è il cuore che parla, ma l’autore è riuscito nell’arduo compito di trasformare le emozioni in parole.

Cosa pensa chi ha letto il libro …


Non potevo immaginare tanto dolore per amore, è difficile descrivere tanta sofferenza. Dal libro traspare la fragilità dello scrittore durante la stesura del libro. A volte la mente prende il posto del cuore….
Un libro VERO e COMMOVENTE.
Lina

Libro scritto in modo molto diretto che permette di far risaltare le emozioni, ogni lettore le percepirà chiaramente. Se anche voi come l’autore vivete al massimo ogni sentimento sentirete le emozioni sulla pelle, piangerete con lui, sentirete lo stordimento dell’amore che nasce.
Debora

Il libro è disponibile su Amazon e puoi acquistarlo cliccando qui

Per un regalo originale e personalizzato, ti consiglio di scrivermi per ricevere il libro con dedica e autografo dell’autore.

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Dislessia: potenzialità e lavoro

Navigando su internet, mi sono imbattuto in un sito molto interessante dedicato alle caratteristiche peculiari dei dislessici.

Il sito si chiama Exceptional Individuals ed ha lo scopo di indirizzare i dislessici nel mondo del lavoro.

È un sito Inglese che mette in contatto i dislessici con le azienda alla ricerca di questo tipo di personalità.

Ci sono infatti delle caratteristiche particolarmente indicate per certi tipi di lavoro, andiamole a vedere insieme:

I creatori di questo sito hanno individuato i lavori e le aziende presenti sul mercato Inglese che cercano personale con attitudini creative e comunicative.

Nella tabella sotto ho elencato dei lavori che ovviamente non sono gli unici in cui il dislessico può impegnarsi, proprio perché grazie alle capacità intuitive, visive e creative, il dislessico ha una vasta gamma di scelta.

Per fare un esempio, anche un medico dislessico può avere uno spiccato intuito nel formulare le diagnosi, o ancora uno psicologo dislessico può essere particolarmente capace ad entrare in empatia con il paziente.

Anche un architetto dislessico è più dotato degli altri a distribuire gli spazi grazie alle capacità visive.

Insomma, non bisogna prendere queste indicazioni come restrittive e definitive, ma sicuramente è nobile il contributo dei creatori di questo sito inglese per facilitare i dislessici a trovare un lavoro dove possono esprimere meglio il proprio potenziale in base alla richiesta di mercato

Nella tabella sotto andiamo ad elencare alcuni lavori moderni che il mercato offre che sono in assonanza con la personalità dislessica:

Ti lascio il link del sito inglese dove potrai andare ad approfondire https://exceptionalindividuals.com/jobs-for-dyslexics/

La speranza è che un giorno anche da noi, in Italia, si possa creare qualcosa del genere, ovviamente non prima che la società sia dovutamente preparata a cosa vuol dire essere dislessici.

Per iniziare ad entrare nel mondo della dislessia e i DSA in genere ti invito a leggere il libro “il potenziale DSA”

Contattami se hai bisogno di una consulenza personale per capire meglio quali sono le tue attitudini.

Benny Fera
Psicologo dislessico e autore del bambino dimenticato

Qual’è il lavoro più adatto alla tua personalità? Risponde Holland

Spesso mi sono chiesto quale fosse il lavoro più adatto a me, non per tutti è facile la scelta del lavoro, perché spesso la personalità individuale va parecchio a scontrarsi con la realtà sociale.

Ad esempio a me è successo di intraprendere diverse strade lavorative, ma mi rendevo presto conto che lentamente mi appassivo e andavo conto i miei principi.

Holland descrive 6 tipi di personalità, ed associa da ognuna i tipi di lavoro più adeguati, lo ritengo uno strumento valido per orientarsi nel mondo del lavoro o nella scelta universitaria, quantomeno un inizio per chiarirsi le idee quando si è completamente spaesati.

1. Il Realistico

Si tratta di persone che preferiscono l’interazione fisica con il loro ambiente di lavoro. In sostanza, persone a cui piacciono i lavori manuali.

I “realistici” spesso comprendono la maggior parte degli atleti, i lavoratori agricoli e i carpentieri.

In caso di mix con altri tipi di personalità, i costruttori possono intraprendere una carriera come quella dei ballerini (realistico/artistico), cuochi (realistico/artistico/intraprendenti) o scienziati (realistico/investigativi).

Il lavoro di questa categoria con i guadagni più alti e la carriera migliore è sicuramente quello dell’ingegnere.

Riepilogando, il “realistico”:

  • ama i lavori pragmatici;
  • evita solitamente le attività che lo costringono al contatto con la società;
  • ama le cose che riesce a vedere, toccare e usare.

2. Il Pensatore

Che cosa hanno in comune tutti i grandi scienziati, ricercatori e docenti universitari? Un amore per le idee astratte è il principale carattere distintivo di un pensatore, sia che riguardino le scienze umane, la medicina o la tecnologia.

Ai “pensatori” piace affrontare compiti teorici e logici. Chi rientra in questa categoria potrebbe diventare un buon medico, psicologo e consulente.

Riepilogando, il “pensatore”:

  • ama studiare e confrontarsi con quesiti matematici o problemi scientifici;
  • non ama solitamente svolgere attività che necessitano di qualità da leader (o persuasore);
  • ama la scienza, in ogni suo aspetto.

3. Il Creativo

I “creatori” tendono a rifuggire da ambienti strutturati e costrittivi.

I lavori d’ufficio spesso non sono adatti a chi ha una personalità creativa.

Invece, i tipi artistici eccellono in spazi dove le loro abilità, originalità e creatività possono essere libere di esprimersi al meglio e senza vincoli.

Ovviamente, le carriere più adatte per chi ha questa personalità sono: musicisti, ballerini (costruttore/creatore), pittori, grafici (creatore/pensatore), editori, registi e così via.

Purtroppo, oggi la maggior parte dei creativi sono destinati a bassi salari, soprattutto all’inizio della loro carriera. Ma il senso di libertà e indipendenza, spesso, non ha prezzo!

Riepilogando, il “creatore”:

  • ama le attività creative;
  • solitamente evita le situazioni rigidamente organizzate o le attività ripetitive;
  • si vede come una persona originale, indipendente ed espressiva.

4. Il Soccorritore

Chi possiede questa personalità vanta, forse, il più grande talento di tutti: la compassione.

Si tratta di una persona che ama lavorare in squadra e da molto valore alle relazioni sociali.

Gli “helpers” eccellono nella cooperazione e nei ruoli socialmente consapevoli, come la consulenza, l’insegnamento e l’assistenza sanitaria (infermiere).

Statisticamente, sono più spesso donne che uomini.

I lavori “sociali” meglio pagati riguardano quasi sempre la vendita o la gestione del personale, ma in realtà, gestire le persone è qualcosa di più adatto a chi ha questo tipo di personalità.

Riepilogando, il “soccorritore”:

  • è attratto da quelle attività nelle quali può aiutare qualcuno e ama insegnare, consigliare, assistere o fornire informazioni;
  • evita solitamente qualsiasi attività pratica o che richiede l’utilizzo di strumenti;
  • si considera una persona affidabile e amichevole.

5. Il Persuasore

Come gli helpers, i persuasori traggono energia dal lavoro di squadra e dal rapporto diretto con le persone, ma mentre i primi sono empatici, i persuasori godono della sensazione di potere e di influenza sugli altri, il raggiungimento degli obiettivi e l’assunzione di rischi.

Essi sono, tutto sommato, i CEO perfetti.

Queste persone eccellono nella promozione, vendita, sviluppo e ruoli organizzativi. Gli avvocati e i politici sono spesso le carriere più adatte a chi ha questo tipo di personalità, così come i businessman di successo.

Riepilogando, il “persuasore”:

  • ha capacità innate nel guidare le persone o creare consenso attorno a sé;
  • evita solitamente tutte quelle situazioni che richiedono la paziente speculazione;
  • si ritiene ambizioso, energico e socievole.

6. L’Organizzatore

Un’abilità molto preziosa da possedere al mondo d’oggi è la capacità di archiviare, sistematizzare e semplificare i processi.

Gli organizzatori costituiscono la maggior parte della forza lavoro “tecnica”, come ad esempio gli attuariali e gli analisti.

Queste persone possono lavorare in diversi settori, da quello militare a quello legale e medico.

Sono specializzati in numeri e sistemi, ma ciò che li contraddistingue è una grande capacità di organizzazione. Il percorso di carriera più redditizia per un organizzatore? Sicuramente la contabilità.

Riepilogando, “l’organizzatore”:

  • ama lavorare con dati e numeri. Predilige le cose ordinate o ordinabili;
  • non ama solitamente l’ambiguità e le attività destrutturate;
  • si ritiene cauto, ordinato e metodico.

In quale personalità ti riconosci?

Io ho fatto il test e mi sono riconosciuto molto nella personalità creativa e nel pensatore, in effetti credo di essere sulla giusta strada.

Dimmi se questo test ti è stato utile per capire più cose di te, lascia un commento sotto.