Dislessia e DSA: bisogna sensibilizzare

Il tema della sensibilizzazione mi tocca molto da vicino.

Sono anni ormai che con la mia testimonianza vado in giro per tutto il territorio nazionale con il fine di portare maggiore consapevolezza di un disagio che ho vissuto personalmente.

Ma a chi è rivolta questa sensibilizzazione?

Voglio approfondire questo tema, perché sembra non avere mai fine:

I genitori

I genitori sono spesso all’oscuro di tutto ciò che riguarda la dislessia e i Disturbi di Apprendimento.

Ci sono molti casi in cui ci si accanisce verso i propri figli pretendendo da lui sempre di più e magari punirlo per ottenere maggiori risultati a scuola.

Il mio compito è quello di far capire alle mamme e ai papà che questi bambini hanno delle caratteristiche per le quali non gli è concesso andare oltre certe performance scolastiche se non con l’uso di strategia dispensative e compensative.

Non solo, devo anche approfondire gli aspetti emotivi e cognitivi di questi bambini che spesso sono molto sensibili e facilmente si chiudono a riccio.

Gli insegnanti

In realtà sono molto pochi gli insegnanti che si interessano al tema, e se a scuola viene fatta formazione, si tratta di una formazione formale, schematica, fredda.

Il mio compito è quello di colpire al cuore con la mia testimonianza e fare luce sulle potenzialità di questi bambini per poterli guardare finalmente non come degli incapaci.

I bambini

Certo, anche i bambini dovrebbero essere sensibilizzati!

Perché in classe succede un pò di tutto!

“perché lui dislessico ha meno compiti?”
“perché lui usa la calcolatrice?”
“perché lui non legge ad alta voce come gli altri?”

Oltre ad essere frustrante per i normolettori, è anche umiliante per un dislessico.

A questo punto vi faccio una domanda che va contro i miei stessi interessi.

Dobbiamo sensibilizzare tutta Italia? o dobbiamo cambiare il sistema scolastico?

Siamo sicuri che la sensibilizzazione funzioni su tutti?

A me fa comodo, io ci guadagno a fare da portavoce, svolgo il mio mestiere di psicologo e formatore.

Ma chi ci rimette?

Sempre i bambini

E poi, davvero servirebbe questa sensibilizzazione su bambini fino ai 13 anni?

Io non faccio nessuna formazione sui bambini!

I bambini si adattano a ciò che il sistema propone

Se la scuola pubblica crea delle dismetrie tra gli alunni è perché NON PUO’ adattarsi alle diversità, e per diversità intendo ognuno singolo bambino, non solo chi ha difficoltà scolastiche.

Voglio avvisare tutti i genitori che mi seguono che il mio obiettivo non è la sensibilizzazione, che oggi faccio perché lo sento come un dovere morale.

Il mio obiettivo è cambiare la scuola.

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Benny Fera Psicologo e autore de “il bambino dimenticato”

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