Dove sto andando? se mi segui voglio che tu lo sappia!

Ieri sera in diretta su Facebook ho spiegato con la mia solita enfasi la direzione in cui sto andando.

É importante che chi mi segue sappia qual’è il mio obiettivo e la direzione che sto prendendo.

La maggior parte delle persone che seguono questo blog e la pagina Facebook sono genitori, per lo più mamme. Continua a leggere “Dove sto andando? se mi segui voglio che tu lo sappia!”

Una copia del Bambino dimenticato per il ministro dell’istruzione Bussetti

Sono pochi quelli che conoscono oggi il disagio che molti genitori vivono dietro le quinte.

Sono pochi quelli che sanno cosa prova nel suo cuore un bambino che in classe soffre.

Sono bambini che ogni giorno ingoiano bocconi amari, che si svegliano la mattina con le lacrime negli occhi per dover affrontare un altro giorno di scuola.

É questo il tema del racconto autobiografico Il bambino dimenticato.

Un viaggio nella mente di un dislessico, un bambino intelligente, ma con difficoltà nella lettura, scrittura e calcolo.

Questi bambini vivono in sordina, si accorgono di essere diversi dagli altri e sperano che nessuno se ne accorga, vivono silenziosamente il loro dolore.

Per la settimana nazionale della dislessia, L’autore Benny Fera, ha pensato di regalare una copia del suo libro.

Dopo un lungo sondaggio su facebook ne è risultato che questa copia deve essere recapitata al ministro dell’istruzione Marco Bussetti.
La riceverà?

La leggerà?

E … sarà sensibile al tema?

Il bambino dimenticato è già entrato nel cuore di molti, anche di chi non riconosceva nella dislessia e DSA un problema.

Con la speranza di essere ascoltati abbiamo pensato ad una raccolta firme su Facebook per dare maggiore potenza alla nostra voce.

Sono più di 100 i genitori che hanno partecipato, se vuoi partecipare anche tu clicca qui

Leggi la mail che voglio inviare al ministro:

[Gentile Ministro Marco Bussetti,
Volevo portare la sua attenzione su un disagio che tutti i giorni avviene dietro le quinte della nostra società
Una mamma scrive:

Sono le 8.15 di lunedì mattina e sono già esausta.
​Tre​ settimana di scuola, primo anno di scuola media e rifiuto per la scuola. 
Comunque mi presento, sono D​.​ mamma di A​.​11 anni, ​prima​ media , certificazione DSA dalla quarta elementare. Disgrafico e disortografico. Non memorizza l’alfabeto, i mesi dell’anno​, e le tabelline​. Non sa fare bene i lacci alle scarpe.
Invidia il suo gatto che se ne può stare in giardino tutto il giorno.
Dice che a scuola si annoia , le insegnanti usano troppe parole. 
Come si fa ???​”​

​Resto sgomento davanti a questo disagio che affligge i bambini e che io stesso ho provato da piccolo.
Siamo nella settimana nazionale della dislessia.
Insieme a più di 100 genitori abbiamo pensato di regalarle una copia del libro “il bambino dimenticato”
Un libro che tocca in maniera diretta e cruda l’esperienza scolastica di un bambino che ha sofferto la scuola.
Chiediamo in coro che lei legga questo libro e ci indichi come farglielo pervenire per avere la certezza che arrivi nelle sue mani.
Le allego in calce i nomi di tutti i genitori interessati all’iniziativa
Grazie mille
le auguro una buona giornata.]
Articolo scritto da Benny Fera, psicologo dislessico e autore del libro Il bambino dimenticato

 

Settimana nazionale della dislessia

Faccio lo psicologo e sono dislessico!

Non mi piace circondarmi di etichette, ma è l’unico modo per farmi ascoltare.

Ho scritto un libro sul mio passato, il passato di un bambino levato alla libertà di vivere la sua infanzia.

Perché mi faccio da portavoce?

Perché ci sono tanti bambini che come me sono davvero incazzati!

Per me è un diritto difenderli, direi quasi una missione di vita.

Questa settimana nazionale della dislessia mi offende!

Non ho mai amato gli slogan e le cose per tutti!

Si, io sono diverso e me ne vanto!

Lo scopo della settimana nazionale della dislessia dovrebbe essere quello della sensibilizzazione e dell’inclusione.

Se parliamo di sensibilizzazione, ci posso pure stare.

Portate le testimonianze, fate parlare quelli che voi chiamate DSA.

Durante i miei convegni viene fuori la mia rabbia.

La rabbia di un bambino strappato alla gioia e alla liberà, costretto a stare 6 ore chiuso in classe in costante sofferenza mentale.

Costretto a stare ore il pomeriggio a fare i compiti facendo una fatica bestiale e senza concludere molto.

Questo stile di vita ha assorbito tutto la mia gioia di vivere!

Ma l’inclusione che senso ha?

Ci volete far diventare uguale agli altri?

E perché? noi non siamo uguali agli altri!

Noi facciamo parte di quel 20% che vive di sensibilità, vive di emozioni, vive di creatività!

Perché ci volete come voi?

A me la lezione di storia non nutre, mi annoia!

Non voglio vivere facendo calcoli, il mio cervello non ne ha bisogno!

Non mi piace competere con i compagni, la competizione mi distrugge!

Non mi piace essere messo a confronto con gli altri, io non sono e non voglio essere come gli altri!

Io sono creativo, ho inventato il mio lavoro

Io sono sensibile, ho scritto dei libri ricchi di emozioni

Io sono curioso, ho imparato tutto quello che mi interessa e continuo a farlo.

Ho costruito da solo la mia vita, e non devo dire grazie alla scuola.

Parlo a nome di tutti quei bambini che non vogliono essere ricoperti da slogan ed etichette, preferiscono stare in pace con loro stessi.

Parlo a nome di quei bambini che ogni giorno soffrono di mal di pancia ed a scuola non ci vogliano andare, ma devono andarci per forza ed il loro dolore lentamente cresce!

Sento ancora parlare di bambini disperati

Ma sapete che gliene frega a loro della settimana nazionale della dislessia?

Loro voglio solo restare in pace!

Piuttosto voi! Esperti di inclusione e sensibilizzazione!

Invece di continuare a cercare di migliorare una scuola fatta di lettere e di numeri!

Iniziate col sapere che la vostra scuola di lettere e di numeri non è adatta e non sarà mai adatta ai DSA!

Il vostro apprendimento mnemonico e passivo, non nutre una mente frizzante e curiosa.

Siamo solo una piccola fettina di questa società.

Varrebbe davvero la pena cambiare tutto per noi?

E per questo ci avete etichettato!

Ci avete dato “strumenti” per essere alla pari degli altri!

Ma forse non è chiara una cosa! noi siamo meglio degli altri!

Abbiamo un cervello frizzante! ricco di idee, la vostra lentezza ci annoia!

Abbiamo una sensibilità raffinata! il vostro caos ci infastidisce!

Il vostro “essere normali” non ci interessa minimamente!

Articolo scritto da Benny Fera, psicologo e autore del libro il bambino dimenticato

Vuoi organizzare un evento Dr. Fera? clicca qui 

 

Dislessia e DSA: bisogna sensibilizzare

Il tema della sensibilizzazione mi tocca molto da vicino.

Sono anni ormai che con la mia testimonianza vado in giro per tutto il territorio nazionale con il fine di portare maggiore consapevolezza di un disagio che ho vissuto personalmente. Continua a leggere “Dislessia e DSA: bisogna sensibilizzare”

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