Ho scoperto di essere dislessico, e adesso siete voi che ascoltate me!

Un ragazzo che scopre di essere DSA a 30 anni racconta la sua rabbia davanti a centinaia di persone.

Quante soddisfazioni mi sono tolto

è tutta un’altra cosa trovarsi per una volta dall’altra parte ed essere ascoltati.

Non avrei immaginato che un giorno avrei potuto sputare indietro tutto il veleno che ho dovuto ingoiare da bambino a scuola.

Tutto è iniziato quando a 30 anni ho scoperto di essere dislessico.

L’ho scoperto grazie al mio tirocinio di abilitazione alla professione di Psicologo.

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DSA: una vita influenzata dai bassi voti

Molti insegnanti che l’impegno dei DSA non è proporzionale ai voti ottenuti.

Non mi piace generalizzare, ma in base alla mia esperienza e quella della maggior parte degli studenti con certificazione di DSA la vita scolastica è segnata da brutti voti.

Spesso anche il comportamento è deficitario, perché noi, persone con una grande fantasia, tendiamo a distrarci durante la lezione.

Il problema più grande è far capire agli insegnanti che anche se noi ci impegniamo tantissimo, non riusciamo a raggiungere un livello eccellente di preparazione.

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DSA: I voti e i giudizi sono davvero un fallimento degli alunni?

Se si pensa alla scuola pubblica come ad un sistema educativo, fallisce nel momento in cui mette un brutto voto, o boccia uno studente.

Quando a 30 anni ho scoperto di essere dislessico la mia vita ha subito una vera Rivoluzione.

Per prima cosa ho voluto sapere tutto sui disturbi di apprendimento.

Ho capito che i DSA non sono una malattia, ma un modo diverso di apprendere.

Ho capito che dev’essere la scuola a mettere in atto delle strategie per far si che gli studenti possano apprendere.

Ho capito che non esistono bambini somari, ma tante diverse specifiche intelligenze.

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22 Ansie scolastiche di un DSA

Quando la scuola può condizionare tutti i giorni della tua vita e la tua vita intera.

Oggi voglio fare un elenco dettagliato di quelle che sono state le mie ansie scolastiche da studente

Ansie che hanno fatto di me una persona insicura.

Ansie che ancora oggi, a 37 anni, mi tengono ben lontano dalla competizione.

Spesso usiamo il termina “ansia” in maniera impropria.

Diversamente dalla paura e preoccupazione che possono essere gestite, l’ansia è una stato patologico che condiziona in modo invalidante la tua vita.

La certezza di fallire tutti i giorni sui banchi di scuola ha fatto di me una persona ansiosa, non riuscivo più ad approcciarmi in maniera positiva alla vita, fino ad arrivare alla depressione e attacchi di panico.

Ci sono voluti due anni di psicoterapia per levarmi dalla testa l’immagine di fallito che mi ero fatto e iniziare ad affrontare la vita.

Di seguito le 22 ansie che hanno caratterizzato 14 anni della mia vita scolastica (p.s. sono stato bocciato un anno)

  1. Ansia di svegliarmi per andare a scuola
  2. Ansia di essere vestito bene
  3. Ansia di avere i capelli a posto
  4. Ansia di essere visto dall’insegnante e interrogato
  5. Ansia di non riuscire a stare fermo e prendere la nota sul diario
  6. Ansia di essere sbattuto fuori dalla porta
  7. Ansia di voler far ridere i compagni a tutti i costi
  8. Ansia di tornare a casa con una nota e un brutto foto
  9. Ansia di ricevere la fatidica domanda dai genitori “com’è andata a scuola”
  10. Ansia mentre pranzo sentendo la frase “dopo mangiato, subito a fare i compiti”.
  11. Ansia di mettersi a fare i compiti e non campirci niente
  12. Ansia di andare a ripetizioni di tutte le materie e continuare a non capirci niente.
  13. Ansia di capire il linguaggio astratto dei libri a tutti i costi.
  14. Ansia di memorizzare i concetti
  15. Ansia di tornare a casa da ripetizioni e sapere che il giorno dopo avresti deluso le aspettative dell’insegnante di ripetizioni
  16. Ansia della cena sapendo che papà mi avrebbe controllato i compiti e il diario e avrebbe visto la nota.
  17. Ansia di essere interrogato da papà
  18. Ansia di andare a dormire con la paura di dimenticare quel poco che ho memorizzato
  19. Ansia di svegliarmi la mattina e non trovare niente nella testa
  20. Ansia che qualche parente mi chieda “come va la scuola”
  21. Ansia stagionale estiva “prima o poi la scuola ricomincerà”
  22. Ansia di vivere

Hai altre ansie da aggiungere alla lista?

Scrivimi pure e le condividerò sui social.

Vuoi conoscere tutta la mia storia?

Leggi “il bambino dimenticato

DSA e la storia delle false certificazioni

Da alcune testimonianze si segnala un sospetto di diagnosi false di DSA

Non potevo credere ai miei occhi quando ho letto questo commento di una mamma

A quanto pare ci sono davvero in giro specialisti, in questo caso psicologi e neuropsicologi, che rilasciano diagnosi false.

Dopo aver pubblicato queste immagini del commento sulle stories di Instagram ho ricevuto un’altra segnalazione da parte della figlia di una professoressa

Questa è stata l’ulteriore conferma che non solo si tratta di un business, ma ci sono genitori che vanno a caccia di una diagnosi per accedere ad alcune agevolazioni per i figli.

Vorrei tanto sbagliarmi e pensare che sia solo un caso.

Molto spesso succede infatti che la neuropsichiatria del servizio nazionale, sia aberrata di richieste di certificazioni DSA e quindi bisogna aspettare tempi molto lunghi.

In questi casi i genitori si attivano per ottenere una diagnosi da un0 specialista privato in tempi più brevi, in attesa della chiamata della neuropsichiatria infantile del SSN.

è importante comunque per me segnalare questa situazione.

è difficile capire quale potrebbe essere il motivo di un simile comportamento.

Fatto sta che non mi piace la piega che sta prendendo questa situazione.

Sono sempre dell’idea di risolvere il problema alla radice.

Il detto dice “il pesce puzza dalla testa”.

Se la scuola cambiasse non ci sarebbe bisogno delle diagnosi (vedi “la scuola dei miei sogni“)

Vi prego di segnalarmi attraverso commenti o messaggi privati se avete avuto esperienza di diagnosi false.

La scuola e la falsa illusione

Il nozionismo scolastico resta una scelta discutibile dell’adulto, su quali dovrebbero essere le nozioni di base dei bambini.

Ragionando in verticale su quello che è la scuola di oggi non posso che arrivare a pensare che essa crea una falsa illusione nei bambini.

Ragioniamo insieme sul perché di questa mia affermazione.

Se pensiamo ad un qualsiasi giorno in classe, possiamo ricordare tutti come si svolge una lezione.

Prendiamo come esempio la lezione di Storia

L’insegnante spiega, e cosa succede? 

A qualcuno la lezione non interessa e farà fatica a stare attento

Per altri sarà affascinante e non sarà difficile ricordare la spiegazione

Altri ancora avranno difficoltà a studiarla a casa perché magari hanno difficoltà a leggere ed imparare concetti.

Per alcuni l’insegnante sarà simpatica o antipatica.

Gli studenti, volenti o nolenti, devono imparare qualcosa che l’adulto decide a priori.

La finalità è quella di valutare la prestazione attraverso un giudizio che va da 1 a 10.

Cosa succederà alla fine ?

Se il bambino prenderà un voto basso sarà deluso e frustrato…

Deluso perché è stato giudicato con un voto scarso e sarà venuto meno alle aspettative dell’adulto

Frustrato perché non è interessato alla lezione in classe, ma deve studiarla per forza.

Il bambino che avrà preso un voto alto sarà felice e soddisfatto.

Felice perché è stato giudicato in maniera positiva ed avrà soddisfatto le aspettative dell’adulto

Soddisfatto perché sta facendo esattamente quello che gli piace.

Io questa la chiamo una falsa illusione.

Perché?

Il bambino che va male a scuola, automaticamente crederà di essere un fallimento e che nella vita non combinerà niente: risultato “bassa autostima”

Il bambino che va bene a scuola automaticamente crederà di essere un vincente e che sarà apprezzato dalla figura adulta, risultato un’autostima robusta!

Ma tutto questo è vero nel mondo reale ?

No …

Nel mondo reale difficilmente ti chiedono di imparare la lezione a memoria e difficilmente ti danno un voto, semplicemente o sei dentro o sei fuori.

Nel mondo reale dovresti essere tu a scegliere quello che ti piacerebbe fare da grande e non qualcuno che decide per te.

Nel mondo reale non esistono solo le nozioni scolastiche, ma esistono molteplici attività dove sopratutto manuali e creative.

Un imprenditore deve avere delle buone idee

Un elettricista o un idraulico deve avere una buona abilità con i ferri …

Un medico deve avere una buona pratica con i pazienti… infatti nessuno vorrebbe essere operato da un chirurgo laureato con 110 e lode ma senza esperienza o con una scarsa manualità.

Per di più nella tenera età dei bambini, dove spontaneamente sono portati al gioco è la creatività è al massimo, gli facciamo credere che la cosa giusta da fare sia imparare una lezione a memoria.

Gli facciamo credere che se l’adulto è soddisfatto della sua prestazione sei “un bravo bambino” altrimenti no!

Imparare nozioni a memoria, che siano di matematica, di italiano, storia o geografia, non migliorano la vita di una bambino

Assegnare un voto ad un bambino non migliora la consapevolezza di se è di quello che gli piace fare.

Si sentirà sempre ansioso di dover soddisfare delle aspettative.

Ridiamo ai bambini i loro diritti di conoscersi meglio

Dentro di loro sono già geneticamente predisposti a diventare quello che sono

I bambino sono studiosi per natura, sperimentano il mondo attraverso la loro curiosità, attraverso le domande che ci fanno, approfondiscono le conoscenze in base ai loro interessi.

Lo studio sui libri dovrebbe essere una loro scelta personale 

I bambini amano leggere se lo fanno in maniera spontanea 

Il nozionismo scolastico resta una scelta discutibile dell’adulto, su quali dovrebbero essere le nozioni di base dei bambini.

Questo aveva senso 80 anni fa quando il mondo era nella sua crescita industriale.

Oggi, abbiamo ampiamente compreso che il mondo verte sulla tecnologia e sulla capacità individuale di crearsi un lavoro.

Le nozioni scolastiche sono obsolete rispetto ai tempi odierni!

Siamo nell’era dell’informazione in cui tutti noi possiamo imparare quello che vogliamo attraverso il web.

La scuola crea una falsa illusione nei bambini.

Delle aspettative che non corrispondono al mondo reale.

Nessuno ha il diritto di giudicare nessuno!

Ma questo la scuola non lo capisce ancora!

Va tutto bene vero?

O siamo dei poveri illusi?

Per approfondire consiglio il testo “la scuola dei miei sogni

Benny Fera
Psicologo e Autore

Il bambino dimenticato
Come viviere da dislessico
La scuola dei miei sogni
Dislessia: quale scuola?
Ti ho lasciato un bacio in stazione
Benny fuori classe

DSA: potrebbe fare di più!

Gli scarsi risultati scolastici spesso non sono dovuti allo scarso impegno, ma ad alcune caratteristiche cognitive

Se sei un genitore o uno studente, probabilmente ti sarà capitato molte volte di sentire queste frasi:

“Potrebbe fare di più”

“È intelligente, ma non si applica”

“È svogliato”

Anche se abbiamo fatto passi in avanti sulla conoscenza della dislessia, molti insegnanti pensano ancora che i risultati scolastici di una studente siano proporzionai al suo impegno.

Purtroppo non è così

Vi è mai capitato di stare ore sui libri e ricordare pochissimo il giorno dopo?

Ebbene è stato sempre il mio cruccio per tutti gli anni di scuola.

Se non conosci come funziona il tuo cervello le cose si complicano.

Molti non sanno che alcuni cervelli sono geneticamente predisposti per pensare ad immagini e quindi hanno poca dimestichezza con lettere e numeri.

Per i DSA è molto difficile attenersi alla realtà del testo, perché la mente divaga.

Non è una cosa di cui vergognarsi o arrabbiarsi.

Il cervello di alcuni di noi è generativo, creativo.

Non è fatto per immagazzinare molti contenuti, al contrario per natura tende a generare sempre nuove idee.

Ricordo che durante le interrogazioni mi dicevano spesso che non mi attenevo al testo e che davo una mia interpretazione a quello che c’era scritto.

Ovviamente me ne vergognavo!

mi accorgevo che la mia mente tendeva sempre ad interpretare a modo suo.

A nessun insegnante piace che ti metti a fare il filosofo, loro vogliono sentire la lezione così com’è scritta sui libri.

Eppure una caratteristica tipica della mente DSA è quella del pensiero creativo.

Una ricerca spontanea di nuove idee ed interpretazioni della realtà.

Purtroppo per esperienza ho imparato che a scuola c’è poco spazio per questo modo di essere e spesso si viene denigrati.

Alla fine ti fanno credere veramente di essere “strano” ed inizi a pensare che il tuo cervello non funzioni bene.

Solo dopo anni di lavoro su me stesso ho iniziato a vedere le mie caratteristiche come abilità, e non come “stranezze”.

Quindi non demordere, non sei strano, non sei svogliato. L’unica cosa vera è che sei intelligente e questo i professori lo sanno.

Solo che loro non sanno come mettere a frutto la tua intelligenza.

Benny Fera
Psicologo e Autore

Il bambino dimenticato
Come viviere da dislessico
La scuola dei miei sogni
Dislessia: quale scuola?
Ti ho lasciato un bacio in stazione
Benny fuori classe