Ebbene lo ammetto, odio la scuola.
Ho ancora una ferita aperta che mi portò dentro da quando sono bambino.
La causa sono stati i brutti voti, le note sul diario, i rimproveri degli insegnanti e dei genitori.
Non mi sentivo accettato.
Le giornate passate sui libri con le lacrime agli occhi, senza capirci niente.
Tante volte ho detto a me stesso di essere incapace.
e tante volte ho pensato che la mia vita fosse inutile.
Ho scoperto a 30 anni di essere dislessico e solo allora ho potuta dare una giustificazione a tutte le mie sofferenze.
Oggi portò ancora un odio verso la scuola.
Voglio starci lontano.
E vorrei che ci stessero lontano tutti i bambini che oggi soffrono come ho sofferto io in passato.
Oggi si fa molto nelle scuole per i DSA, ma non è ancora sufficiente.
La scuola resta comunque un ambiente svantaggioso per noi.
Una mente creativa dovrebbe sviluppare il suo potenziale con il gioco libero, non con la memorizzazione passiva.
Ho scritto un libro che parla del mio doloroso percorso scolastico con le conseguenze psicologiche sulla mia persona.
Faccio convegni per raccontare la mia esperienza.
Aiuto molte persone che hanno avuto le mie stesse difficoltà.
Molte persone mi dicono di andare a parlare nelle scuole ai ragazzi.
Ma non posso!
Mi fa ancora troppo male entrare in quella gabbia e vedere tanti bambini imprigionati costretti a stare attenti, ordinati e seduti al banco ingurgitando noiosissime nozioni.
Il mio cuore non regge più tanto dolore.
Rifiuto la scuola senza se e senza ma.
La mia è una scelta sentimentale ed etica.
Psicologo dislessico e autore
Ho smesso di andare a scuola da ormai più di 10 anni, ma non ho affatto smesso di odiarla: l’ho sempre percepita come una vera e propria galera, dove ti dicono quello che devi fare e se non lo fai vieni punito; a parte lettura, scrittura e le quattro operazioni matematiche, la scuola non mi ha insegnato proprio nulla, se non che serve essenzialmente a far ingrassare ulteriormente le già smisurate tasche dello stato, e non a preparare gli alunni per aiutarli a costruire la propria vita in maniera dignitosa… a tal proposito, basta vedere quanti laureati sono costretti ad accettare contratti a tempo determinato o tirocini sottopagati per racimolare qualche soldo autonomamente, tutte dinamiche nelle quali devono farsi un “paiolo” così comunque. Il sistema scolastico è ormai obsoleto, e questo, ormai, lo capiscono, istintivamente, tutti gli studenti; per non parlare dei soldi che si sprecano per acquistare libri che, una volta finito l’anno, nella stragrande maggioranza dei casi non verranno mai più utilizzati. Cosa suggerisco personalmente? Costruire meno scuole e più centri di aggregazione sociale!
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Ciao, l’inadeguatezza della scuola italiana è imbarazzante ed il tuo odio verso di essa è ampiamente giustificato, ma è un fallimento che non dovrebbe più ripetersi, perché studiare non è solo un dovere ma anche e soprattutto un diritto. Ciao Francesca
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