Non riesco a contenere la gioia per aver conosciuto Bettina 😀
i suoi racconti sono meravigliosi.
Una volta a settimana mi manda un suo articolo con una storia, ed ogni volta sono impaziente nel leggerla.
Il suo contributo è molto prezioso, perché riesce a posizionarmi dal punto di vista del genitore (ignorante e non)
Buona lettura…
… ma sopratutto buon divertimento 😉
La torre di Pisa
Oramai sono un disco rotto. Quando sento un genitore lamentarsi del proprio figlio dislessico, faccio sempre la stessa domanda: Hai spiegato a tuo figlio cosa è la dislessia?
-Sì… che è lento! (1)
-Certo. Gli ho detto che lui ha difficoltà nella lettura e nella scrittura, poi anche a contare a mente. (2)
-Sì, sa che deve lavorare di più degli altri. (3)
Provo a imboccare la strada della neurodiversità . Capisco dai loro occhi che non vogliono capire. Proprio non ce la fanno ad accettare qualcuno che ragioni in maniera differente. La sola cosa importante è che sappia leggere e scrivere bene senza pensare che la letto-scrittura è solo UNO dei modi per comunicare.
Poi provo a mettermi nei panni di quel figlio quando un compagno gli farà questa domanda: perché sei lento? Perché non leggi e non scrivi bene? Come può quel figlio trovare la risposta che metta a tacere la curiosità degli altri e il proprio senso di inadeguatezza?
- C. è in quinta elementare. Quest’anno scolastico lo abbiamo passato a creare schemi, mappe, tabelle, disegni, etc. giusti per lei. Molti li ha fatti da sola perché è lei a decidere quale strumento le è utile. Nessun altro potrebbe saperlo. Ha i libri che hanno tutti i compagni. I quaderni che hanno tutti i compagni. E’ già molto materiale.
- in più degli altri ha un fascicolo per ogni materia, suddiviso per argomento, evidenziato con i colori, ogni fascicolo ha sottofascicoli contenenti il suo materiale personalizzato. Totale: grammatica-antologia-mate-scienze-geometria-geografia-storia-inglese
(8 fascicoli+2 astucci: uno come gli altri, uno con una serie di pennarelli colorati e foglietti adesivi).
E’ l’ultimo giorno di scuola e chiedo a C. se ha bisogno che io salga in classe per aiutarla a portare a casa tutto il materiale. Ci pensa e risponde di no. -Ce la posso fare da sola, mi dice.
In classe, tutti da almeno 30 minuti stanno raccogliendo il materiale da portare via. C. ha un grande zaino a rotelle, prima però deposita sul banco, uno sopra l’altro, libri, fascicoli e fogli. Una compagna di classe, inizia a ridere, a C. le cose cadono continuamente dal banco, cerca di farne una pila ma non ci riesce. Il suo zaino è già pieno e ci sono ancora cose da portar via. Altri compagni iniziano con i loro risolini, la maestra dice  a C. di sbrigarsi che la campanella è già suonata.
La compagna si avvicina e dice a C. –Ma che stai facendo? Non sei capace di fare le cose.
- osserva il suo banco, vede una pila di quaderni, fogli, fascicoli. E’ alta, storta, ma sta in piedi.
E’ lei che ride ora.
-Tu hai 4 quaderni… risponde. –Io invece sono capace di mettere nello zaino la Torre di Pisa!
Benny e Bettina