Dove sto andando? se mi segui voglio che tu lo sappia!

Ieri sera in diretta su Facebook ho spiegato con la mia solita enfasi la direzione in cui sto andando.

É importante che chi mi segue sappia qual’è il mio obiettivo e la direzione che sto prendendo.

La maggior parte delle persone che seguono questo blog e la pagina Facebook sono genitori, per lo più mamme. Continua a leggere “Dove sto andando? se mi segui voglio che tu lo sappia!”

Come genitore non accetto la diagnosi DSA

Come spesso accade si cade nell’inganno della generalizzazione.

Sento molti genitori, insegnanti, professionisti, che accusano i genitori che sono contrari o dubbiosi rispetto ad una diagnosi.

Mi rincresce dover dissentire da questa presa di posizione verso l’omologazione.

In effetti l’omologazione è un problema spesso rilevante a scuola, o siamo tutti uguali, o hai un “disturbo”!

Se non leggi come gli altri hai una dislessia

Se non stai fermo come gli altri hai un ADHD

Se non stai attento come gli altri hai un disturbo dell’attenzione 

e cosi via….

Tutto ciò che è diverso dalla massa, per la scuola è un disturbo.

Eppure i manuali scientifici parlano chiaro!

Tutti i test di psicologia sono tarati su una media

Che vuol dire?

Vuol dire che tutti i test, compresi quelli di intelligenza che fanno ai vostri figli con una diagnosi, sono tarati su un campione di individui.

I risultati di questi test mostrano che c’è una fascia più numerosa di bambini che ottengono un valore simile.

Man mano che ci si allontana dal punteggio normativo, la persona risulta avere caratteristiche diverse dalla media.

Esseri diversi dalla media non vuol dire essere strani, ad esempio ci sono bambini DSA che hanno un’intelligenza superiore alla media, ma sicuramente non fa di loro dei disturbati, ANZI!

Quando si parla di test e di risultati tendiamo sempre a diventare delle macchine senza cuore.

Dovete sempre tenere a mente che siamo parlando di persone.

Di essere umani con dei sentimenti, con dei vissuti personali.

Sopratutto stiamo parlando di bambini in pieno sviluppo

E ancora parliamo di famiglie ognuna con le proprie dinamiche interne.

Non esiste giusto o sbagliato in assoluto!

Esiste ciò che è giusto o sbagliato per ognuno di noi!

Non potete sapere perché la famiglia sceglie di non sottoporre il figlio alla diagnosi, i motivi che sento tutti i giorni sono tanti:

  • il figlio si oppone
  • Non vogliono che il figlio venga etichettato
  • non vogliono che il figlio si senti diverso
  • Gli insegnanti sono poco sensibili
  • La scuola non è sensibile al tema DSA
  • i genitori si stanno separando
  • Ci sono problemi più gravi in famiglia
  • Svantaggi socioculturali…..

Sento anche molti genitori che pur avendo accettato di portare il figli alla neuropsichiatria infantile si ritrovano cosi:

  • mio figlio viene sfottuto dai compagni
  • Dopo tante lotte non riusciamo ad attuare il PDP
  • Continuano a chiamare “stupido” mio figlio
  • Mio figlio si sente diverso ed è depresso
  • Mio figlio si vergogna di avere quella etichetta, non vuole più andare a scuola
  • Non è cambiato niente da prima della diagnosi a dopo

Tengo a specificare che ci sono casi virtuosi in cui maestre sensibili e scuole sensibili al tema sono riuscite a portare avanti situazioni di DSA con successo.

Ovviamente non possiamo affidarci al caso, o aspettare che tutte le insegnanti è le scuole diventino sensibili.

Spesso divento nervoso davanti a queste discussioni banali rispetto ad un tema molto più ampio: quello di una scuola inclusiva

Una scuola inclusiva che fa fatica ad emergere nell’istruzione pubblica italiana.

La scuola è strutturata male fin nelle fondamenta della didattica.

Una didattica esclusiva.

Presto in uscita “la scuola dei miei sogni” un libro che descrive la scuola ideale secondo Benny , un sogno che porto nella testa fin da bambino.

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Esci da scuola che ti fumano le orecchie

Ho fatto un tuffo nel passato a quando andavo a scuola

Ho potuto vedere delle immagini nei ricordi

Ho potuto vivere le stesse sensazioni che ho provato allora

A volte nella mia mente le sensazioni sono cosi vivide che quasi mi spavento e mi rattristo

Le maestre, i miei genitori, mi accusavano di essere svogliato, di non impegnarmi abbastanza.

Spesso reagivo con rabbia, ma presto mi prendeva lo sconforto, mi sembrava una battaglia inutile.

Ricordo che ogni tanto dentro di me una vocina si faceva spazio.

una vocina flebile tra le altre voci grosse “sei un asino, sei la pecora nera, non vali niente”

La vocina flebile era il coraggio

Il coraggio mi diceva: “Dai Benny! Provaci! ce la puoi fare!”

Davo coraggio a me stesso!

Mi facevo delle promesse

“Dai Benny, oggi proviamo a stare attenti in classe, proviamo a seguire la lezione e magari anche a rispondere a qualche domanda”

E ci riuscivo, a volte ci riuscivo, ma a quale costo?

La fatica che facevo per stare attento in classe era immane.

Fatica verso lunghissimi monologhi dell’insegnante che a me sembravano sterili e privi di contenuti interessanti.

Eppure mi dicevo “tutti seguono la lezione, posso farcela anche io”

Era una lotta con me stesso

Dovevo ascoltare la voce dell’insegnante e mandare al diavolo tutti i pensieri meravigliosi che avevo per la testa.

un lavoro faticosissimo!

Ricordo perfettamente il mio stato quando terminavano le lezioni.

Affannato, privo di ossigeno, sembrava che avessi fatto la maratona dei 100 chilometri.

Testa e orecchie bollenti, gambe tremolanti, respiravo a pieni polmoni l’aria aperta.

Ricordo esattamente l’odore degli alberi e della terra nel giardino della scuola.

Un profumo che mi ridava le forze, che mi faceva sentire di nuovo vivo.

Sfinito tornavo a casa e mi chiedevano: “com’è andata a scuola?

E come se non bastasse “Dopo mangiato subito a fare i compiti

Ero un bambino, ero ignaro sul perché facessi tanta fatica a scuola, non facevo altro che sentirmi diverso e chiedermi: “ma come fanno gli altri?”

Oggi ho capito che non sono distratto, non sono svogliato, sono solo dislessico.

Oggi resto concentrato per ore sul mio lavoro!

Studio, organizzo eventi sulla dislessia, faccio lo psicologo e lo scrittore.

Ma come faccio oggi?

Semplice!

Seguo i miei interessi e le mie passione, ciò che a scuola mi hanno sempre impedito di fare.

Articolo scritto da Benny Fera psicologo dislessico e autore

Per organizzare un evento testimonianza con il Dr. Fera clicca qui 

In quale paese il prossimo evento con il bambino dimenticato?

Qualche giorno fa ho scritto un articolo sulle scuole che non hanno fondi.

Per questo motivo ho deciso di attivarmi in un modo alternativo.

Ho chiesto a voi di esprimere una preferenza sul paese in cui organizzare un evento sulla dislessia con Benny Fera e il bambino dimenticato.

Il mio intento è quello di raccogliere il maggior numero di preferenze, scegliere il paese che ha ottenuto più voti per poi passare alla fase successiva.

FASE 2

Una volta scelto il paese, tutti i votanti verranno coinvolti per selezionare una scuola disposta a mettere a disposizione la sede per ospitare un evento con il bambino dimenticato.

FASE 3

Come fa la scuola a reperire i fondi?

Per questo abbiamo Facebook con la sua fantastica funzione di raccolta fondi!

Con il consenso della scuola, verrà aperta una raccolta fondi per arrivare alla quota di 300€ necessaria per un evento in trasferta.

Tutti possono partecipare alla raccolta fondi, più persone siamo più sarà facile arrivare alla somma necessaria.

COME VOTARE

Hai 2 possibilità

O vai su Facebook a questo post, leggi le istruzione ed esprimi la tua preferenza nei commenti taggando altre persone interessate alla buona causa.

Oppure esprimi la tua preferenza nei commenti sotto questo articolo.

Ci vediamo presto

Benny Fera
Psicologo dislessico e autore

La più bella recensione scritta da un bambino di 8 anni

Io sono un bambino di quasi 8 anni che non è mai stato a scuola.

Faccio educazione parentale.

Ho letto con la mamma il libro di Benny e mi sono divertito tantissimo, soprattutto con i primi racconti.

Li rileggo tante volte, ancora adesso che abbiamo finito il libro.

Io ho sempre fatto il tifo per Benny perché è un mio amico e perché mi dispiaceva tanto quando leggevo che stava così male in classe.

Avrei voluto che lui fosse piccolo adesso, insieme a me, così avrei potuto dirgli che poteva fare a meno di andare a scuola: potevamo giocare e magari imparare divertendoci, come faccio io tutti i giorni.

Da grande vorrei essere come te Benny, che aiuti i bambini tristi e li incoraggi a credere in loro stessi. Ma vorrei anche insegnare a tutti come risolvere i cubi di Rubik.

Ciao da Matteo.

Il bambino dimenticato è la biografia di Benny Fera psicologo e autore che ha scoperto a 30 anni di essere dislessico.

Il bambino è un profondo viaggio interiore dell’autore alla sua età infantile.

Un vissuto di un disagio, triste e commovente.

Un racconto con un lieto fine.

La recensione di Matteo, è un pensiero spontaneo, la dimostrazione di un libro di successo adatto ad adulti e bambini.

Il bambino dimenticato è stato pubblicato su Amazon e ad oggi conta più del 90% di recensioni a 5 stelle

Se vuoi saperne di più clicca qui

Vuoi invitare Benny per una presentazione del suo libro? clicca qui

La cosa più importante che ho imparato a scuola? Le fotografie degli animali sui libri di scienze

Ciao sono Benny, quello che spara sempre a zero sulla scuola!

Dai scherzo, questa volta voglio essere sincero e fare un discorso serio Continua a leggere “La cosa più importante che ho imparato a scuola? Le fotografie degli animali sui libri di scienze”

Intuito, creatività ed empatia sono le caratteristiche distintive nel DSA che a scuola non sono utili.

Le caratteristiche distintive nel DSA non sono utili a scuola.

É tanto tempo ormai che mi occupo di DSA.

Una difficoltà che ho vissuto sulla mia pelle.

In effetti ho riflettuto molto e mi sono chiesto: se la dislessia non è una malattia, perché ho avuto tante difficoltà a scuola e sopratutto perché non ho potuto mai sfruttare le mie caratteristiche?

Continua a leggere “Intuito, creatività ed empatia sono le caratteristiche distintive nel DSA che a scuola non sono utili.”

DSA e Disturbo della Compitazione

La scienza scava per cercare qualcosa di sbagliato nelle testa delle persone e mai si pensa che il problema è nel sistema.

Mi rendo conto di non fare in tempo ad imparare le ultime news sulla dislessia che ne compaiono di nuove, parliamo oggi del disturbo della compitazione termine di cui ignoravo l’esistenza.

Parto abbastanza prevenuto sul modo di affrontare l’argomento DSA da parte della scienza. Continua a leggere “DSA e Disturbo della Compitazione”

Come fermare i bambini iperattivi

In Germania, nelle scuole si utilizzano giubbotti pesati per rallentare i bambini iperattivi.

É di qualche giorno fa LA NOTIZIA sulla scelta delle scuole tedesche di utilizzare dei giubbotti pesanti per rallentare i bambini iperattivi. Continua a leggere “Come fermare i bambini iperattivi”